CHIAMA IN DIRETTA ALLO 06 36 00 40 73 OPPURE INVIA UN SMS AL 338 88 444 10

giovedì 30 settembre 2010

Amedeo Amadei a RomaCaffè



Questa mattina, ai microfoni di Roma Caffè, programma radiofonico di Radio Power Station 100.5, è intervenuto Amedeo Amadei, ex giocatore della Roma del primo scudetto ed ex allenatore di calcio.

Buongiorno Amedeo e benvenuto.


Buongiorno a voi.

Volevamo avere un tuo parere su questo inizio di campionato della Roma, in un momento difficile sono tutti bravi a puntare il dito contro. Sta succedendo anche con Totti e Ranieri.

Io non sono d'accordo, penso che i giocatori della Roma non abbiano preso seriamente quello che è il campionato che sta avvenendo, perché gli uomini ci sono, hanno dimostrato in queste ultime due partite di poter giocare e anche bene. Perciò possono ottenere dei risultati, bisogna aver fiducia e essere modesti, è questa la cosa più importante. A me la Roma non è dispiaciuta, sia nell'ultima partita, sia nella precedente. Il rullaggio della Roma può darsi sia iniziato domenica scorsa, e spero possa dare proseguo.

Ranieri lo vede sereno? Si potrà ritrovare l'armonia e soprattutto, come diceva lei, l'umiltà che ha contraddistinto la Roma?

L'umiltà è una cosa molto importante, i giocatori nelle prime gare hanno giocato con gli allori dell'anno precedente; se invece modestamente vanno avanti, possono fare molto di più perché hanno le possibilità per farlo.

La Roma invece che abbiamo visto contro l'Inter, con un modulo 4 – 3 – 1 – 2, con il quale la Roma sembra abbia trovato l'assetto giusto, come la giudica?

Io sono d'accordo. L'Inter contro la Roma non ha fatto niente, con quei giocatori dovrebbe fare di più ed a me non hanno soddisfatto.

Lei che ha giocato nella Roma ed ha giocato anche nel Napoli, domenica c'è questa partita molto sentita, un commento sulla gara?

Io sono rimasto tifoso del Napoli e sono romanista, però essendo stato dieci anni a Napoli, mi ha dato molte soddisfazioni giocare li, mi ha fatto prendere il “seminatore d'oro”.

Quale è invece il ricordo più bello legato alla sua carriera giallorossa?

Il ricordo più bello è quello di aver vinto il campionato, molti anni fa, nel 1942, quello fu un ottimo campionato, non ci credevamo neanche noi, invece piano piano ci siamo accorti che c'eravamo anche noi.

Quello scudetto è stato vinto quindi anche sul campo. I più maliziosi affermavano che ci fosse lo zampino di Benito Mussolini. C'è del vero?

Mussolini con noi non c'entrava proprio niente, noi eravamo una squadra modesta rispetto a tante altre squadre quando abbiamo vinto il campionato.

Noi stiamo vivendo in questo momento un calcio che si sta trasformando, partite che si giocano dal sabato pomeriggio fino al lunedì sera, che ne pensa?

E' un'esagerazione, facciamo contente le persone che si sono interessate a queste cose, a discapito di quello che è il gioco e le società, oppure le società hanno preso bei quattrini che gli va bene cosi!

Quanto è legato al soprannome che le è stato dato a Roma, “Fornaretto”?

Tutto'ora io sto qui! Sto qui in un forno con quaranta dipendenti che fanno pane!

L'ultima battuta prima di salutarla; il giocatore di oggi che le somiglia di più?

Il carattere che ha quel ragazzo, Borriello, a me non dispiace perché ha un bel carattere, ha forza di volontà, vuole giocare e speriamo che i compagni gli siano di aiuto.

La ringraziamo per il contributo ed il tempo che ci ha dedicato.

Grazie a voi, arrivederci.
Di Jacopo Fontanelli

E’ la champions delle grandi: steccano solo Milan e Barcellona.

Il secondo turno di champions non riserva particolari sorprese: vincono tutte le grandi ad eccezione del Milan che può comunque sorridere per il buon punto conquistato in trasferta all’Amsterdam Arena.

La squadra guidata da Allegri, andata sotto per un gol di El Hamadaoui al 23’ del primo tempo, non si scoraggia e, dopo che Robinho fallisce clamorosamente il gol del pari solo davanti a Stekelemburg, riporta il match in equilibrio grazie ad una zampata del solito Ibra, che dopo aver dimostrato di essere decisivo in campionato sembra aver imboccato la giusta strada anche in Europa.

Nello stesso girone, dopo il solito show mourinhano in conferenza stampa (il “fu” Balotelli ha ora il nome del giovane Pedro Leon), i merengues riescono ad ottenere i tre punti sul campo dell’Auxerre solo a nove minuti dalla fine grazie ad un gol del neo entrato Di Maria. Real 6, Milan 4, Ajax 1, Auxerre 0.

Il Chelsea riscatta la sconfitta subita in Premier dal City di Mancini, risolvendo con facilità la pratica Marsiglia, grazie ai gol di capitan Terry e di Anelka su rigore. A rendere meno pesante il passivo per i francesi ci pensano i tre legni colpiti dai blues nel secondo tempo. Chelsea e Spartak 6, Marsiglia e Zilina 0.

Anche l’altra squadra di Londra impegnata martedì sembra aver archiviato con molto anticipo la qualificazione al secondo turno. Dopo il 6-0 dell’esordio contro il malcapitato Braga, l’Arsenal trascinata dal giovanissimo Wilshere vince 3-1 a Belgrado contro il Partizan. Arsenal e Shaktar 6, Partizan e Braga 0.

Nel girone E, il Bayern, dopo aver faticato per un tempo, riesce a ribaltare il risultato sul campo del Basilea grazie alla doppietta di Schweinsteiger; mentre la Roma ancora fresca della vittoria sull’Inter, vince faticando più del previsto 2-1 sui romeni del Cluji. Bayern 6, Roma e Cluji 3, Basilea 0.

I campioni d’Europa dell’Inter esordiscono a San Siro rifilando un secco 4-0 ai tedeschi del Werder Brema, trascinati da un immenso Eto’o (tripletta per lui) e da un sempre geniale Sneijder autore di due assist e di un gol. Nell’altra partita del girone Tottenham batte Twente 4-1. Inter e Tottenham 4, Twente e Werder 1.

Il Barcellona dimostra di soffrire ancora una volta i russi del Rubin Kazan. Dopo la sconfitta al Camp Nou dell’anno scorso e il pareggio in trasferta, i ragazzi di Guardiola impattano 1-1 riuscendo a trovare la via del gol solo nel secondo tempo con David Villa. Il Panathinaikos perde a sorpresa 2-0 in casa dai danesi del Copenhagen incredibilmente in testa al girone. Copenhagen 6, Barcellona 4, Rubin Kazan 1, Panathinaikos 0.

Il Manchester senza Rooney riscatta l’opaca prova d’esordio (0-0 con i Rangers)andando a vincere 1-0 al Maestalla contro il Valencia capolista della Liga, grazie al gol del gioiellino Hernandez. Rangers Bursaspor 1-0 completa il girone C. Manchester e Rangers 4, Valencia 3, Bursaspor 0.

Chiudono il quadro le vittorie dello Schalke, 2-0 al Benfica, e del Lione 2-1 in Israele ai danni dell’Hapoel. Lione 6, Schalke e Benfica 3, Hapoel 0.

martedì 28 settembre 2010

Andrea Giani ai microfoni di RomaCaffè



Ai microfoni di Roma Caffè, sui 100.50 di Radio Power Station, è intervenuto questa mattina, “il giocatore di pallavolo”, record di presenze in maglia azzurra con la quale ha vinto tre titoli Mondiali e quattro titoli Europei, Andrea Giani.

Buongiorno Andrea,
benvenuto ai microfoni di Roma Caffè.


Buongiorno a tutti.

Con te volevamo parlare di questo Mondiale che si sta disputando in casa, tu che di nazionale te ne intendi viste le tante presenze con la maglia azzurra, volevamo sentire un tuo parere su queste prima tre gare della nostra Nazionale?

Intando devo dire che è un Mondiale molto equilibrato, si sono viste nei vari gironi partite decisamente interessanti con delle grandi decisamente in difficoltà; la nostra Nazionale sta giocando una buonissima pallavolo, è chiaro che questo girone rispetto ad altri è un pochino iù semplice, però credo abbiamo fatto comunque bene, nonostante la semplicità degli incontri abbiamo giocato bene.

Ora Portorico e Germania, due incontri un po' più delicati? La Germania era una sorpresa per tutti, poi invece ha dimostrato di essere una grande formazione.

Diciamo che in questo girone saliamo un po' di livello, però sia il Portorico che la Germania non sono squadre straordinarie, sono buone squadre, però come sempre per vincere bisogna giocare, credo che in questo momento qui più che pensare a passare il girore bisogna pensare di vincere partita per partita, è quello che consiglio alla nostra Nazionale, proprio perchè gli esempi che abbiamo avuto in questo girone qui e negli altri è stato interessante, dove anche se sei forte, sei una delle candidate a vincere, se non giochi tanto bene perdi, perdi anche con delle squadre che sono in teoria di seconda e terza fascia.

Ieri per esempio l'Italia si è andata a complicare la vita un po', giusto? Avanti due a zero, poi delle distrazioni...

Esatto, cali nel gioco, cali nel rendimento, e non si perdona niente perchè comunque dall'altra parte le squadre giocano, per quanto siano non di buonissimo livello, però giocano e basta poco per invertire una partita.

Quest'anno l'Italia non sembra tra le favorite, però è una delle squadre migliori che partecipano a questo Mondiale. Può essere il gruppo la vera forza per arrivare in alto? Qual'è il consiglio, Andrea?

In ogni caso bisogna che sia un buon gruppo, perchè anche se ci sono dei singoli molto forti, questo è un gioco di squadra. Credo che siamo una squadra, sicuramente non la più forte, però aspiriamo al podio. Per arrivare cosi in alto chiaramente il lavoro di gruppo deve essere fatto molto bene; credo che quest'anno, questa Nazionale, da quando sono partiti hanno lavorato molto bene, sono migliorati molto sotto l'aspetto del gioco e credo che lo dimostreranno nel corso di questo torneo che, ripeto, è anche tosto, perchè sono Mondiali difficili, sono tante partite e ci sono tante pretendenti al titolo.

Rimanendo in tema di gruppo,volevamo sapere come giudichi tu l'organico del ct Anastasi? Ha fatto un mix di freschezza ed esperienza...


Ha portato secondo me giocatori giovani ma che sono forti fisicamente, sono giocatori che anche nell'ultimo campionato sono stati bravi, sono cresciuti tanto. Io credo che alla fine, oltre all'esperienza che è comunque importante, ci vuole entusiasmo, forza fisica, ci vogliono anche delel energie fresche, e poi ha inserito dei giocatori, tra virgolette anziani, che stanno secondo me usufruendo proprio di queste risorse giovani, riescono ad essere stimolati e in campo si vede, è una squadra che gioca e si diverte.

Durante un Mondiale, si può dire, che la Nazionale riflette la forza del campionato del nostro paese; qual'è secondo te lo stato del Volley in questo momento in Italia? Stiamo crescendo oppure c'è stata uuna flessione rispetto gli anni passati?


Sicuramente siamo un pochino calati come rendimento, questo non significa che il campionato è calato, significa che ci sono meno giocatori italiani di un certo livello. Si sta tornando a lavore sul settore giovanile, però questo processo di reinserimento di ragazzi giovani sarà un po' lungo, però, insomma, rimaniamo sempre come il campionato più interessante che ci sia al Mondo. E' chiaro che quando hai tanti giocatori stranieri, sono loro poi che fanno esperienza, un po' come succede nel calcio, non è possibile che una squadra che vince uno scudetto abbia un solo giocatore italiano.

A proposito del rapporto tra la popolazione e il volley, c'è un messaggio che ti senti di lanciare a chi vuole avvicinarsi a questo mondo?

Io credo che lo sport sia importante nella crescita dei ragazzi, possono giocare a calcio, pallavolo, basket, l'importante è che siano avvicinati al mondo dello sport. In questo momento, secondo me, rispetto a prima, quello che sta mancando è un po' la scuola, nel senso che se lo sport non lo pratichi a scuola, non può essere sempre rimandato ai privati, credo che la scuola debba tornare ad essere il punto più importante dove si pratica lo sport, poi dopo si inseriscono le società sportive, ma non può essere il contrario.

Parlando di grandi giocatori, ieri ne abbiamo potuto vedere uno della Nazionale cubana, Leon, un ragazzo di diciassette anni che comunque quando schiaccia, schiaccia forte!

Ce ne sono! Il problema è che in questo momento in Italia non abbiamo le risorse.

Ma le strutture ci sono?

Le strutture ci sono, il problema è che, ad esempio, a livello femminile abbiamo un grande ricambio, perchè è uno sport molto praticato, ci snon tante leve, a livello maschile queste leve sono poche, le società che stanno lavorando nel settore govanile non son tantissime e quindi giocatori disponibili non è che ce ne siano così tanti. Si stanno cercando soluzioni a questo problema èerò non potranno essere cosi immediate, bisogna farli crescere questi ragazzi.

A proposito di Roma, tu alleni la formazione della Capitale, abbiamo avuto modo, pochi giorni fa, di parlare con il Presidente Massimo Mezzaroma, molto soddisfatto del tuo operato, molto contento per la convocazione di Zaytsef, com'è il tuo rapporto con il Presidente?

E' particolare, è un Presidente che ti chiama non soltanto per parlare di pallavolo, ma ti chiama per il piacere di chiamarti, ed è una cosa estremamente piacevole e dà soddisfazione, perchè non c'è soltanto un rapporto di lavoro, e poi lo reputo molto competente, conosce bene quali sono le dinamiche di uno sport, e quindi anche quando fai delle richieste, o lui ti parla, ha veramente l'idea di quello che avviene, quindi per quanto riguarda un allenatore è una situazione estremaente positiva.

Un Presidente presente?

Si, presente ma che ha soprattutto la nozione, conosce molto di sport.

Una domanda di carattere personale; com'è essere inseriti nella Hall of Fame del volley mondiale?

E' piacevole, soprattutto quando vai a ritirare questo premio e capisci come gli americani vivono uno sport, ti rendi conto dell'importanza che ha questo premio. E' chiaro che fa piacere, però non diventa una cosa su cui fai costantemente riferimento, come quando vinci, vinci un campionato però poi continui sempre a pensare al futuro. E' stata una cosa molto bella, ma dopo si riaprte un'altra volta.

Andrea, ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato, ti auguriamo un in bocca al lupo per il continuo della stagione con l' M. Volley, speriamo di continuare a vedere belle partite come quelle che ci hai regalato in questo inizio di stagione. Un saluto e grazie ancora.

Un saluto a voi!


La redazione
Roma Caffè

lunedì 27 settembre 2010

Ai microfoni di RomaCaffè, Patrizia Prestipino, l'Assessore alla Provincia di Roma per le Politiche del Turismo, dello Sport e Giovanili


In occasione della conferenza stampa “ Roma: dai Fori verso il Mondiale, 1° Memorial Franco Favretto di Minivolley” tenutasi Giovedi 23 Settembre 2010 presso Musei Capitolini - Sala Pietro da Cortona, è intervenuta ai microfoni di Roma Caffè, 100.50 di Radio Power Station, l'Assessore alla Provincia di Roma per le Politiche del Turismo, dello Sport e Giovanili, Patrizia Prestipino.


Buongiorno Assessore,
Benvenuta ai microfoni di Roma Caffè.
Un'altra grande occasione per Roma di dimostrare le sue qualità organizzative.
Cosa si aspetta da questo mondiale?


Mi aspetto una performance bella, a prescindere dal risultato dei nostri azzurri, questo lo dico da tifosa. Da amministratore sono particolarmente orgogliosa perchè è un'organizzazione che ha richiesto la fatica, l'impegno di risorse umane, economiche da parte di tutti, e devo dire ci siamo stati tutti, enti, federazioni, associazioni, amministrazioni con grande entusiasmo.
Accorreranno tifosi, famigliari, parenti deglia atleti, dell'organizzazione da tutte le parti del mondo e quindi si accenderanno i riflettori su Roma capitale, su questa splendida location che è Roma, che è il Palalottomatica, e io ho detto anche, scherzosamente, facciamo fare un volo di rondini, visto che è volata l'aquila ieri sullo stadio Olimpico, facciamo volare la nostra mascotte che è appunto una rondinella, che si chiama Volley.

Per quanto riguarda invece altri progetti in cantiere della Provincia, cosa ci può dire?

Stiamo realizzando strutture polivalenti per il volley, per il basket nelle scuole superiori, di cui siamo competenti, sia indoor che esterni, presto inaugureremo due palazzetti a Roma e due nella provincia di Roma sempre dedicati a questo meraviglioso sport, insomma ci stiamo dando da fare nonostante i tagli alle risorse economiche che ci vengono continuamente imposti ma l'amministrazione Zingaretti è in prima linea per incentivare la promozione sportiva tra i nostri ragazzi.

Un'ultima battuta prima di ringraziarla, cosa si sente di promettere ai cittadini della nostra tanto amata Capitale?

Guardate io penso che le promesse sono smepre solo parole, facciamo i fatti he forse su quelli i cittadini riescono a giudicare meglio.

Grazie mille per l'attenzione.


Grazie a voi.

Sebino Nela a RomaCaffè




Questa mattina ai microfoni di RomaCaffè, sui 100.50 di radio Power Station, è intervenuto Sebino Nela, ex giocatore della Roma e della nazionale italiana.

Diamo il buongiorno a Sebino Nela e un benvenuto ai microfoni di Roma Caffè.


Buongiorno a voi.

Con te vorrei parlare di questa prima vittoria stagionale della Roma, che batte l'Inter in casa all'Olimpico... un commento sulla gara?

Una gara equilibrata, è arrivato anche un pizzico di fortuna che altre volte è mancata, si è risistemata un po' la classifica, ha ridato un po' di morale e quindi ora si prosegue nel lavoro.

Ranieri ha preparato bene la partita secondo te? L'ha studiata bene?

Intanto bisogna considerare prima di tutto la condizione dei tuoi uomini, dei tuoi giocatori, poi si pensa naturalmente all'avversario, si fanno scelte sugli uomini e sul sistema di gioco; le cose, devo dire, sono andate abbastanza bene, la squadra non si esprime ancora ai livelli che conosce, però credo che sia stata una discreta partita.

Credi che comunque questo 4 – 3 – 1 – 2 con Menez alle spalle di Totti e Borriello, possa essere il modulo sul quale Ranieri deve continuare a lavorare?
Sinceramente non lo so perché Ranieri, lo diceva anche qualche giorno fa in conferenza stampa, ha citato alcuni suoi giocatori che credo abbiano espresso il piacere per un certo sistema di gioco, comunque per fare questo, se non hai gli uomini con determinate caratteristiche, certe cose non si possono fare, si rimedia magari in un altro modo; io sinceramente non so in questo momento quale possa essere il sistema di gioco migliore, so solo che hai una gran bella rosa a disposizione, se poi i giocatori si sentono più sicuri in un modulo perché lo conoscono meglio, l'allenatore prenderà in considerazione anche questo. La cosa più importante per un allenatore è avere molti uomini e poter scegliere.

Finalmente quest'anno possiamo affermare a gran voce che la Roma ha un organico fatto di tanti giocatori che potrebbero permettere di ambire a qualcosa di importante.
A proposito di organico numeroso, domani c'è la Coppa; turnover in vista del Napoli, oppure confermare la formazione che ha battuto l'Inter?


Dopo questa gara bisogna vedere acciacchi, affaticamenti, e condizioni fisiche in generale, di certo bisogna valutare tutto, ieri per esempio ho fatto la telecronaca per il Napoli, ed il Napoli si è presentato in campo con un ampio turnover, proprio in vista della partita di giovedì in Coppa; tutte le squadre impegnate nelle coppe e nelle competizioni Europee devono stare attente a questi aspetti, un po' di turnover ci sta, anche per far riposare qualche titolare.

Il Napoli ieri ha fatto una grande partita in casa del Cesena, una delle novità di questo campionato, abbiamo visto entrare nell'ultima mezz'ora un giocatore fantastico a mio avviso, un ottimo elemento, parliamo di Edison Cavani, cinque partite, cinque gol in stagione, hanno dimenticato già Quagliarella a Napoli?

Decisamente si, l'hanno dimenticato con questa partenza sprint, forte, di questo giocatore, veramente un gran bel giocatore, ha fatto il mondiale ma è come se non l'avesse fatto perché sta benissimo, vacanze risicate ma si è presentato di nuovo in condizioni splendide, ha scelto lui di andare a Napoli, una scelta ben precisa, quindi è un ragazzo che ha cominciato con molte motivazioni e ieri ha fatto due gol straordinari, e la squadra in generale, devo dire, ha giocato un buon calcio, ha giocato bene, è una squadra che corre molto e ha fatto riposare, appunto, uomini importanti in vista di questa gara di Europa League.

Come si marcano giocatori come Cavani e Lavezzi? Perché la difesa della Roma è stata spesso sotto accusa in questo inizio di campionato, contro l'Inter abbiamo visto invece una difesa molto attenta, due terzini che non hanno spinto tanto, hanno mantenuto le posizioni dando un grande aiuto ai due centrali Burdisso e Juan...

Intanto il Napoli, per come è strutturata, è una squadra che ama più giocare di rimessa, di contropiede, fuori casa, secondo me, offre le prestazioni migliori; è una squadra che ha bisogno di campo, di giocare in velocità, e giocatori come Cavani, Hamsik, Lavezzi, danno preoccupazione perché non danno punti di riferimento e quindi la linea difensiva è sempre un po' in difficoltà ad affrontare un giocatore che ti arriva in velocità e che si muove molto, un conto è avere un attaccante li davanti, e un altro è avere due o tre giocatori che si muovono molto.


La Roma deve stare molto attenta sulle fasce, secondo me, nella gare contro il Napoli. Il ritorno in campo di Riise, anche con ottimi risultati, spero possa essere una garanzia per quello che riguarda la fascia sinistra della Roma, speriamo che la Roma riesca ad arginare il Napoli soprattutto sulle fasce , dove è li che di solito fa un po' più male...

Loro giocano col 3 – 4 – 2 – 1 con Lavezzi e Hamsik dietro Cavani, però spingono molto sulle fasce laterali quindi bisogna fare sempre attenzione, soprattutto quando si è in possesso di palla perché, come dicevo prima, è una squadra che ama giocare di ripartenze.


Tu che comunque di momenti difficili,oltre che ovviamente tante emozioni e tante vittorie, a Roma ne hai passati, credi che la vittoria di sabato sera possa aver rimosso un po' di nervosismo, di delusione per questo inizio di stagione, e possa aver riportato un po' di serenità nello spogliatoio giallorosso?

Credo proprio di si, per giocare a calcio non ci vuole solo gambe e piedi ma serve anche la testa, la vittoria dà morale, dà autostima, a volte coincide con l'uscita da una crisi, insomma, una vittorria fa tanto, poi contro una grande squadra come l'Inter, aiuta molto a livello mentale. Da qua, se vogliamo essere ottimisti, potrebbe iniziare il campionato della Roma, nelle prime giornate ha perso un po' di punti, però ecco, c'è tutto il tempo per recuperare, per rimettersi in carreggiata, anche perché io considero la Roma una delle antagoniste per la vittoria finale di questo scudetto.

La risposta alla fine c'è stata, credo Ranieri sia riuscito ad ottenere quello che aveva chiesto in conferenza stampa, bisogna ripartire da questa vittoria per creare una serie di risultati positivi che ti riportino nelle zone alte della classifica e ti fanno diventare l'antagonista a questa Inter, anche se non è un Inter che gioca benissimo, forse quest'anno si può ambire a vincere qualcosa.
Quest'organico, con questo allenatore, con un anno di esperienza alle spalle, deve vincere qualcosa. Non credi?


Intanto vincere non è semplice, c'è da tenere in considerazione sempre gli avversari ,di certo l'Inter è una squadra migliore per quello che ci ha fatto vedere, per quello che ha fatto lo scorso anno, che non giochi bene non sono d’accordissimo, l'Inter di Mourinho giocava male, giocava solo di contropiede, Benitez mi sembra che abbia qualcosa in più. Vedi il calcio è fatto di episodi, se Vucinic non avesse fatto gol saremmo qui a commentare un altro pari e l'uscita del Capitano dal campo chissà che polemiche che sarebbero venute fuori; invece, un pizzico di fortuna, vinci la partita, e si riparte, adesso siamo tutti più positivi e si parla del futuro. Ci si prova a vincere a tutti i costi, questa è una squadra che ha dei valori, tecnici ed umani.

Ha finalmente un centravanti vero, Borriello, grande acquisto della società?

Questo non lo so, lo stabiliremo a fine stagione, è vero che con l'arrivo di Borriello, non dico che ci sia stata un po' di confusione, ma si è andati un po' alla ricerca di come poteva giocare questa squadra, inevitabilmente è cambiato qualcosa tattico, e ce lo diranno appunto il campionato, la Champions, vediamo alla fine dell'anno come sarà andata. Io da sempre auspicavo una prima punta, con qualsiasi modulo si giochi, in una rosa una prima punta serve, per l'esperienza che ho avuto e perche credo che in una stagione ci siano partite complicate che si vincono con un cross e colpo di testa del tuo centravanti, quindi va bene, benissimo l'arrivo di Borriello.

L'ultima domanda prima di salutarti e lasciarti ai tuoi impegni,
Totti sembra un po' nervoso, oggi festeggia le sue 34 primavere, non so se vuoi associarti agli auguri di Roma Caffè, e poi un commento su quello che è accaduto sabato sera...


Sabato sera l'allenatore ha preso questa decisione, l'allenatore deve pensare al gruppo non può pensare certamente ai singoli, ha pensato al bene della Roma, in quel momento aveva bisogno di qualcos'altro ed è stato premiato, io capisco Totti, la delusione di un giocatore, poi un giocatore importante,il capitano, che si vede sostituito per la terza volta, però qui bisogna pensare al bene comune anche, e ragionando per il bene comune alla fine i risultati credo che si ottengano. Di certo Ranieri non ce l'ha con nessuno, di volta in volta deve svegliare e se in quel momento vede che c'è qualcosa che non va o che vorrebbe migliorare, e questo vale per tutti, attaccanti, difensori, centrocampisti. Totti la sua prestazione l'ha fatta, gli manca ancora qualcosa, ma credo sia andata comunque bene cosi.

Sono d’accordo con il tuo pensiero, in questo momento bisogna fare gruppo, tutti sono indispensabili e nessuno è fondamentale, a mio avviso, in questo inizio della stagione.
Ringraziamo Sebino Nela per il contributo offerto alla puntata odierna di Roma Caffè, ti auguriamo una buona giornata e un buon lavoro.


Grazie e buon lavoro anche a voi!

domenica 26 settembre 2010

I voti di RomaCaffè dell’incontro Roma – Inter 1 – 0

Quanto tutto sembrava destinato al pari, Mirko Vucinic, subentrato al capitano Francesco Totti, realizza un gol a vedere e rivedere, con un tuffo al volo di testa. La fortuna è girata?

Lobont 6: stilisticamente non è bello a vedersi, però nelle poche situazioni in cui viene chiamato in causa lui risponde presente. Deve prendere fiducia, due mesi sono lunghi..

Cassetti 7: come il buon vino, invecchiando migliora. Ritorna sulla sua fascia di competenza e concede le briciole a Pandev. Da nazionale

Juan 6,5: con Burdisso al suo fianco potrebbe scalare anche l'Everest. Nicolas chiama i movimenti, fa salire la squadra e il brasiliano pensa al resto. Di testa è insuperabile, con Milito che non la vede mai.

Burdisso 6,5: per chi ricorda Samuel, “The Wall”, Burdisso potrebbe valere come un suo alter ego. Sempre presente, braccia larghe per chiamare la difesa. Tornano lui e Riise, la Roma non prende gol (oltretutto contro i campioni d'Europa): casualità?

Riise 7: thunderbolt meriterebbe una medaglia al valore. Con il caschetto, stile Chistian Chivu, corre per 90 minuti, come se non fosse successo nulla. Quando vede Maicon lui da sempre il meglio di se. Senza dubbio un leader ed uno dei terzini più forti al mondo

De Rossi 6,5: piccoli segnali di ripresa. Gioca buoni palloni contro il centrocampo dell'Inter, ma anche lui, come Pizarro, è sempre importante che ci sia in campo, adilà delle se condizioni. Al bacio il cross per il gol di Vucinic

Pizarro 8: per parlare del cileno non basterebbero poche righe, avremmo bisogno di un libro. Vedere un ometto di poco più di 1 metro e 60, spadroneggiare contro gente del calibro di Stankovic e Cambiasso, dopo aver passato l'intervallo a massaggiarsi la coscia sinistra, per il dolore, varrebbe da solo il prezzo del biglietto. Siete in difficoltà? Chiamate Pizarro, lui vi risolverà qualsiasi problema.

Perrotta 7,5: finito? Inutile? No, Super Simo. Corre, tampona, recupera, aiuta i terzini. Serve altro?

Totti 6: parte bene il primo tempo. Corre e ispira la squadra con cambi di gioco come solo lui sa fare, però, nonostante una condizione fisica più che buona, perde molti palloni, facendo ripartire il contropiede nerazzurro. L'Inter è una delle sue vittime preferite: aspetteremo il ritorno.

Borriello 6,5: il centravanti! L'abnegazione che dimostra partita dopo partita sta facendo breccia nel cuore dei tifosi giallorossi. Sanguigno e soprattutto voglioso, rimane un pericolo costante per la difesa dell'Inter. Sempre più leader

Vucinic 7,5: suonano le campane a festa: Mirko è tornato! Il principe di Niksic torna con un gol di valore assoluto, dimostrando ancora una volta quanto sia importante. Parte dalla panchina, entra a 15 dalla fine, dopo che per qualche minuto fatica ad entrare. Segna e chiude la questione. Questo è Mirko Vucinic

Menez 6,5: Ranieri lo ha fatto diventare parte importante del progetto Roma. Lui questo lo sa e mostra che è anche capace di ripiegare in difesa per 87 minuti. Nella ripresa riprende anche ad essere pericolo in avanti, costringendo Chivu agli straordinari. Liedholm faceva giocare i suoi giocatori contro il muro per imparare a tirare. Jeremy, forse è il momento...

Ranieri 7: Vucinic per Totti: pazzo? No, mossa vincente. Se la panchina è lunga lui la deve sfruttare. Continua così

venerdì 24 settembre 2010

Angelo Di Livio a RomaCaffè



Questa mattina ai microfoni di Roma Caffè, programma radiofonico di Radio Power Station 100.50, è intervenuto Angelo Di Livio, attualmente allenatore di calcio ed ex centrocampista.

Buongiorno Mister, benvenuto ai microfoni di Roma Caffè.
Con te volevamo parlare un pò di quello che sta succedendo a Roma, di quello che è successo dopo la gara di Brescia , sentendo un tuo autorevole commento.


Beh,il commento è un po' scioccante, dispiace vedere che in una partita possa succedere tutto questo, troppi errori a sfavore della Roma, anche se noi magari siamo di parte, penso che qualsiasi sportivo appassionato di calcio che ha visto la partita e quello che è successo, sia dispiaciuto.

Lo hanno detto tutti, a parte qualche autorevole giornalista, alcuni personaggi di sky che quando gioca la roma hanno sempre i paraocchi, una cosa che non riusciamo a capire, ma questo è un parere personale...quello che è successo a Brescia l' hanno visto tutti, si può parlare di malafede secondo te?


Oh Dio mio, mi rimane difficile rispondere a questa domanda, è chiaro che, sai, ognuno si deve prendere le proprie responsabilità, il fatto è veramente grave, ci sono troppi episodi brutti, brutti soprattutto per l'immagine del calcio, e quindi non lo so, ci sono delle persone, dagli assistenti agli arbitri che poi vanno in giro per il mondo ad onorarci cosi, ma fanno sempre disastri, quindi bisogna veramente rivedere qualcosa perchè è chiaro che la partita di Brescia lascia un segno brutto nel calcio.

Volevamo chiederti invece un commento sul comportamento e sull'operato della società dopo la gara che, a mio avviso, ha finalmente ha mantenuto un profilo signorile, si è comportata bene però non è bastato perchè Pradè è stato inibito fino al 30 settembre, molto probabilmente saranno deferiti il Dottor Montalie la Dott.ssa Sensi... Perchè?

Penso che erano anni che la Roma non usciva con forti dichiarazioni, è chiaro che bisogna anche capire la società, che sta lavorando e vede queste cose; a caldo secondo me è sempre difficile poi trattenersi, però io oggi posso dire che secondo me la società della Roma ha fatto bene a farsi sentire. Come dicevo erano anni che la Roma non prendeva posizione, ma in questa situazione mi sembra giusto, ci sono troppi episodi brutti in quella partita.

Parliamo invece ora un pò di calcio giocato. Ranieri sta attraversando un momento difficile alla sua seconda stagione sulla panchina della Roma, come vedi l'approccio del tecnico giallorosso quest'anno? C'è un pò di confusione secondo te, dettata magari anche dalla questione societaria?


Guarda, conoscendo Ranieri sò che avrà fatto sicuramente anche un tipo di discorso alla squadra, ci sono i problemi societari ma avrà detto che dovranno rimanere sicuramete fuori dallo spogliatoio; secondo me i problemi della roma sono altri, vedo una Roma psicologiacamente e fisicamente ancora non pronta a partire, la vedo un pò in difficoltà secondo me in seguito anche ad una condizione fisica non ottimale, ai tanti infortuni che non hanno permesso al tecnico di far giocare giocatori importanti...

Sempre riguardo Ranieri, in questi giorni si è parlato di un possibile approdo a roma di Marcello Lippi;
Tu che l' hai avuto come allenatore alla Juventus, credi sia un'idea fattibile e veritiera?



Non so cosa dirti, queste sono voci che noi non sappiamo, io penso solo che non mi sembra giusto nei confronti di Ranieri tirar fuori queste voci, che poi sono voci che rovinano l'ambiente, la squadra e l'allenatore, e comunque non vedo questa una soluzione possibile.

Arriviamo invece alla gara di sabato contro l'Inter , come la vedi questa partita?

Mah, sarà una partita difficile per tutte e due le squadre, la Roma ha bisogno di fare punti importanti ,soprattutto di riprendere quel cammino che le possa permettere di riguadagnare qualche punto importante.

In questi giorni la tua foto è stata spesso affiancata, dai giornali e fonti di informazione varie, a quella dell'arbitro Moreno.
Tu hai subìto, insieme alla Nazionale , un torto gravissimo;
i giocatori in campo se ne accorgono quando l'arbitro è in malafede?
Perchè voi ve ne accorgeste in quella situazione...


In quella partita si sentiva che c'era qualcosa che non andava, qualcosa di strano, un'arbitraggio davvero scandaloso... e poi a noi ha dato fastidio soprattutto l'atteggiamento di Moreno che ci evitava mentre con la squadra avversaria aveva dialogo, si vedeva un confronto diverso.

Secondo te l'arbitraggio di Mercoledi era in malafede?

Dopo tutto quello che è successo in Italia, lo scandalo, io spero si possa andare solo che a migliorare, non credo sia stato in malafede, però è chiaro che la questione mi lascia dei dubbi, ci sono degli episodi che lui poteva vedere, ad esempio il fallo di mano su cross di Cicinho, quello ce l'ha li, ce l'ha a cinque metri, non ha nessuno davanti, quindi è un episodio pulito da vedere per un arbitro, è questo che mi lascia un pò perplesso...

Analizzando la moviola, noi da casa abbiamo modo di vedere l'azione da varie angolazioni, può sembrare una cosa, poi arriva un'altra inquadratura e ti permette di vederne altre; non credi che però, al di là di tutto, l'arbitro in campo vede molto meglio che dalla televisione? è comunque più vicino all'azione, ne vede la dinamica...


Si,si, ma ci sono episodi ed episodi, a volte è difficile anche per noi giudicare dalla moviola; però ci sono episodi, ecco, come quello del fallo di mano, davvero eclatanti, non è possibile che non vedi.
Lascio correre l'intervento di Mexes che poteva rimanere comunque dubbio, però li deve essere bravo l'assistente, che dice era impallato non so da chi, da Juan forse, ma dovrebbe anche capire che se ha un uomo davanti si deve anche spostare, deve essere bravo a capire la posizione che gli permetta di vedere l'azione.

Tu saresti favorevole alla moviola in campo?


Fino a poco tempo fa dicevo di no perchè a me piaceva il calcio quello all'antica, quello bello, anche con qualche polemica, però secondo me ora stiamo andando un pò oltre, ecco...quindi secondo me la moviola potrebbe servire, potrebbe risolvere molti problemi.

Tornando a parlare di calcio giocato, altrimenti parlando solo di arbitri rischiamo di dimenticare che sabato c'è una partita importante, contro l'Inter, che comunque c'è un campionato da riaprire per la Roma; dove può arrivare secondo te?


La cosa che mi dispiace è che, visto il campionato che ha fatto la Roma lo scorso anno, io speravo che ci fosse una partenza cosi, però cosi non è stato, mi dispiace perchè la Roma sta perdendo punti importanti. Ma sono sicuro che come si sbloccherà psicologicamente e troverà una condizione migliore, secondo me la Roma ha la possibilità di competere per lo scudetto e sicuramente di andare avanti in Champions perchè la rosa della Roma quest'anno è veramente competitiva.

Bisogna ritornare a vincere, la vittoria scaccia crisi. L'ha detto anche Ranieri.

Certo, ad esempio la partita col Bologna, quando vinci due a zero, non è possibbile che, in casa soprattutto, ti fai recuperare di due gol. Quelli per la Roma erano tre punti importantissimi. Quelli del Bologna sono stati due gol in contropiede, e la Roma non può permettersi questi errori tattici.

A proposito di questo, la Juventus di Ranieri giocava con un a linea difensiva altissima, con movimenti incredibili, perchè questo non riesce ancora a trasmetterlo alla Roma?

Lui giocava con una difesa molto alta, faceva benissimo l'elastico, saliva e scappava dietro, invece alla Roma ho visto non usa più questo atteggiamento difensivo, non lo so perchè. Non gli mancano gli uomini di sicuro, Juan potrebbe essere un leader in difesa che può comandare e far benissimo queli movimenti, con Burdisso poi si completano essendo quest'ultimo anche un buon marcatore che può andare direttamente sulla punta.

La coppia Juan – Burdisso in difesa, quindi, potrebbe riuscire ad arginare gli attacchi dell'Inter?

Nello scorso campionato credo ci siano riusciti alla grandissima, credo che la Roma abbia una difesa importante, gli servirebbe solo acquistare quella sicurezza, quella scintilla che gli possa permettere di cambiare questa stagione.

Quanto finisce Roma – Inter?


Spero uno a zero al novantesimo, anche al novantunesimo!

Ancora due domande prima di salutarti, che sono proprio due curiosità...
La prima riguardante Cicinho, un giocatore che sembra ritrovato, volevo un tuo commento in qualità di allenatore e anche da ex giocatore che comunque di chilometri sulla fascia ne ha fatti molti ; può essere una carta in più per la Roma?


Certo che può essere una carta in più, però noi non viviamo e non ci alleniamo con la squadra, non vediamo le motivazioni di un ragazzo, è chiaro che è un giocatore che secondo me va ricostruito perchè ha passato un momento particolare e anche di qualche accusa pesante nei suoi confronti, però il segnale che ha dato l'altro giorno è stato positivo; il problema di Cicicho secondo me rimane sempre quello in zona difensiva, perchè credo non sia proprio bravissimo a coprire, a difendere. Infatti l'altro giorno è entrato quando la Roma stava attaccando, quindi le sue caratteristiche sono quelle, va ad attaccare anche in superiorità numerica sull'esterno.


Una curiosità mia personale, che credo faccia piacere anche a tutti gli ascoltatori;
Il tuo curriculum calcistico è strepitoso, conta anche una quarantina di presenze in Nazionale, c'è un po' di rammarico per non esser mai tornato alla Roma come giocatore?
Mi è venuta in mente questa domanda perchè mentre parliamo ti sento molto legato all'ambiente giallorosso...


Si,si! Io ho lottato per la mia fede, non lo dico adesso, lo dico da sempre, l'ho detto anche quando ero alla Juve, ho detto nessuno mi deve toccare la mia fede, e mi dispiaceva quando venivo qui all'Olimpico e prendevo tutti quei fischi, però ecco, capivo perchè forse la gente mi vedeva con una maglia diversa, però io ci ho sempre sperato fino all'ultimo, anche soltanto per un anno, di indossare la maglia della Roma... ho sempre dichiarato questo, non ho mai nascosto ai miei tifosi a torino che io ero romanista, perchè io sono così, o prendere o lasciare!

Angelo, da romanista a romanista, in chiusura, ti chiedo un commento su Francesco Totti?

Francesco è il simbolo, è l'esempio per tutti penso, io l'ho visto col Bologna, l'ho visto correre tantissimo, ma veramente, era arrabbiato, io spero che un po' Vucinic, un po' di questa gente, di questi giovani possano prendere un po' da lui, dalla sua cattiveria, dalla sua voglia di portare la Roma in alto perchè è veramente un esempio, è veramente un grande capitano.

Mister, ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato, ti auguriamo una buona giornata, e un in bocca al lupo per la tua carriera.

Grazie a voi, buona lavoro, a presto.

giovedì 23 settembre 2010

Francesco Graziani a RomaCaffè



Questa mattina ai microfoni di RomaCaffè, trasmissione radiofonica in onda tutte le mattine sulle frequenze di RadioPowerStation 100.5, è intervenuto l’ex attaccante della Roma Francesco Graziani.
Ecco le sue parole riguardo la situazione della Roma, del calcio nazionale e delle polemiche scaturite dopo la gara Brescia – Roma.


Mister volevamo parlare della gara di ieri allo stadio Rigamonti di Brescia; Roma che esce sconfitta grazie alle gesta malsane dell’ arbitro?

“Purtroppo ieri la Roma è incappata in un arbitraggio a dir poco disastroso, perché non ne hanno indovinata una, salvo lasciando qualche ammonizione giusta, ma poi non ne hanno fatto una confusione tra lui e il guardalinee, dei disastri enormi. Purtroppo nel calcio si sa esistono anche gli errori macroscopici per cui possiamo lamentarci, possiamo esser dispiaciuti, però la realtà è stata quella che abbiamo visto ieri, quindi ormai oggi non possiamo fare più nulla se non esprimere il nostro disappunto. Dobbiamo però sempre considerare che, nonostante tutto, l’arbitro fa parte del gioco e che quindi una giornata storta dell’arbitro come quella di ieri ci può stare.“

Mister come giudica il comportamento della dirigenza giallorossa nel dopo gara? E’ stato mantenuto un profilo signorile?

“ C’è poco da dire a Braschi; io credo che anche il designatore si sia molto amareggiato perché l’arbitro sia incappato in una giornata storta ed altamente negativa, ma purtroppo non è colpa di chi li gestisce, al massimo può prendere provvedimenti nel proseguo,mandando questo arbitro a fare un po’ di esperienza in un altro campionato.
A Braschi non possiamo rimproverare nulla, mentre invece al di là del momento negativo, dell’ arrabbiatura che a volte ti porta a dire cose forti, anche spiacevoli, credo che la dirigenza della Roma tutto sommato si sia comportata nel modo giusto.“

La dottoressa Sensi si è detta adirata e schifata per questo calcio.

“ Lì forse c’è un po’ di esagerazione, ma l’ esagerazione è dettata dal fatto che ti presenti in sala stampa a caldo dopo una sconfitta del genere con una rabbia dentro e magari ti porta a dire delle cose esagerando un po’ nei toni. Forse bisognava non andarci subito in sala stampa perché ti possono scappare delle frasi che ti portano al deferimento “.

Quindi anche noi addetti ai lavori possiamo gridare a gran voce che la Roma è stata scippata dall’ arbitro?

“Non è che lo diciamo noi, lo dicono le immagini; uno che ieri ha visto le immagini si rende conto, anche se è tifoso del Milan, della Juve o del Napoli, che nei confronti della nostra squadra sono stati presi dei provvedimenti assurdi. Anche l’espulsione di Mexes, nata da un fallo fuori area, è stata assurda, con conseguente squalifica per la gara casalinga contro l’ Inter “.

Dopo che si disputa una gara del genere, cosa si dice ai giocatori dentro gli spogliatoi?

“Si dice poco, c’è molta arrabbiatura, e anzi ti dirò che quando la partita è finita, puoi urlare, spaccare il mondo, fare qualsiasi cosa, ma tanto il risultato sul campo non cambia più, quindi a maggior ragione in quei momenti bisogna mantenere un po’ di calma di serenità, bisogna ritrovarsi subito “.

Mister parliamo un po’ invece di quella che è stata la partita tecnicamente parlando. La Roma le è sembrata in crescita?

“La Roma poteva creare le premesse per vincere la gara, sin dai primi minuti avevamo visto una Roma tatticamente attenta che controbatteva ogni azione del Brescia con azioni efficaci, si vedeva che la squadra era rabbiosa, aveva voglia di fare bene, aveva voglia di fare risultato.
Però poi alla fine gli episodi l’hanno condizionata in modo incredibile, quindi tutto alla fine è diventato vano. Però i segnali positivi sotto il profilo del gioco e dell’ attenzione la squadra li ha evidenziati, quindi questo è di buon auspicio “.

Quindi di questa gara il tecnico giallorosso cosa deve riportare a casa e cosa deve invece lasciare a Brescia?

“A Brescia deve lasciare la rabbia e non deve più parlare degli episodi della partita, sennò alla fine possono diventare per tutti un alibi. Ranieri deve concentrarsi e far in modo che la squadra inizi a pensare alla partita di sabato con l’Inter, perché sarà una partita che alla squadra regala emozioni, entusiasmi, progetti importanti, ma forse mai come in questo momento l’Inter poteva essere la squadra giusta che la Roma avrebbe potuto scegliere di affrontare. Bisogna trovare il coraggio e la forza di fare bene sabato, perché vincere sabato potrebbe essere la fine di tutti i mali della Roma “.

Quali sono invece le cure pratiche che deve adottare Ranieri? Ci sembra di vedere il mister un po’ confuso.

“Ranieri non è confuso, perché noi non possiamo dimenticarci che con questo allenatore abbiamo fatto così bene nel corso della passata stagione, un tecnico che aveva dimostrato qualità non solo pratiche sul campo, ma anche nel dialogo, nella saggezza, nella tranquillità e nelle serenità che riusciva ad esprimere nelle conferenze stampe.
Adesso è un momento che sembra sia di confusione, ma in realtà non lo è, siamo in difficoltà oggettiva perché sta cercando di capire quali sono i mali e quali sono le soluzioni per risolverli. Io credo che l’unico modo per risolvere tutto sia parlarne all’interno dello spogliatoio e sentire il parere dei giocatori, per poi andare sul campo e lavorare per migliore tutto quello che c’è da migliorare.“

Quest’anno la Roma ha un reparto offensivo di primissimo piano.

“La squadra quest’anno è migliorata, ma Ranieri deve trasmettere serenità alla squadra, deve ritrovarla lui stesso e questo è fondamentale; se si continua ad andare avanti cosi con troppo nervosismo snaturiamo tutte quelle che sono le qualità di questo gruppo “.

Lei che di gol ne ha fatti tanti, anche con la maglia giallorossa, come giudica l’ operato di Borriello in queste prime uscite stagionali?

“Borriello sta facendo bene, anche ieri nonostante tutto è quello che ha creato i maggiori grattacapi alla difesa bresciana. Alla fine aveva anche riaperto la partita e se si giocava ancora dieci minuti si pareggiava questa gara. Quindi Borriello bene, molto bene “.

Adriano invece può dare il suo apporto alla Roma?

“Io dico che sta lavorando, lui deve metterci tanto di suo, perché questo ragazzo lo vedo indietro ancora dal punto fisico, bisogna che si ritrovi il prima possibile e poi per il resto non c’ è da insegnargli nulla “.

A Roma c’è qualcuno che critica Francesco Totti, lei cosa ne pensa?

“Criticare Francesco Totti è un assurdo, io capisco che il calcio non ha memoria però un giocatore simbolo come lui và solo ed esclusivamente elogiato e qualche volta anche coccolato. Chiaramente Francesco si deve rendere conto che lui è il punto di riferimento, è il numero uno in tutto quello che dice e in tutto quello che fa, quindi anche quando a volte esprime il suo pensiero a voce alta, deve stare attento perché quello che dice lui ha sempre un grande eco, come nel caso della gara contro il Bayern e le sue esternazioni sul catenaccio adottato dal mister.
Detto questo i tifosi della Roma a Totti, io compreso, dovremo fare un monumento perché le emozioni che ci ha fatto vivere lui e i successi che ci ha portato a vincere lui sono straordinari“.

Dovendo scommettere sulla vittoria dello scudetto, su chi punterebbe?

“Nonostante tutto io dico sempre l’ Inter, perché è la squadra da battere: ha un ottima difesa, davanti sono straordinariamente forti, con quest’ anno un Eto’o tornato a giocare nel suo ruolo naturale, facendo cose strepitose, il vero Eto’o è questo.
Poi le uniche che in questo momento potrebbero dargli qualche problema sono il Milan e la Juventus“.

TUTTI INSIEME PER IL BENE DELLA ROMA




di Nicolò Ballarin

Ci risiamo. A poco più di un mese dall'inizio della stagione, rieccoci alle solite storie: crisi, dimissioni pronosticate, giocatori improvvisamente finiti, critiche da nord a sud della penisola, ma soprattutto forti accuse dal cuore della tifoseria romana, stanca, dopo appena quattro turni di campionato, di sostenere una squadra che di ambizioni nel corso dell'estate ne aveva presentate molte e che invece ha dimostrato tutto il contrario in questi giorni grigi di settembre.
In agosto si parlava di scudetto, di riprendere l'infinita battaglia all'Internazionale al più presto, di rancori ancora forti da risanare per l'andamento della passata stagione e invece dopo appena venti giorni dall'inizio del campionato eccoci qui a parlare di un fallimento già annunciato; un fallimento che molti " esperti " addetti ai lavori avevano, come sempre, pronosticato grazie alla loro palla magica di vetro.
Giocatori svogliati senza ambizioni, tecnico e società sotto pressione per un inizio di stagione che di amaro in bocca ne ha lasciato già tanto, tifosi scontenti, da un lato per l' introduzione della famigerata " Tessera del Tifoso " che sta stravolgendo il mondo del tifo, dall'altro per le incombenti voci riguardanti il futuro societario che a quanto pare di fastidio ne stanno dando, e anche tanto.
Russi, americani, libici, cinesi, tedeschi, arabi, si parla di questo nei bar della capitale ormai; si lascia in disparte quello che invece dovrebbe essere l'argomento trainante delle tante e spesso inutili chiacchere da salotto: il bene della Roma.
E' vero, oggi la situazione che si vive dentro i cancelli di Trigoria ai nostri occhi non appare delle più nitide, ma è anche vero che, in un paese dove tutti si sentono allenatori e non lo sono, il vero tecnico è uno, che ci ha fatto sognare e gustare, anche se per pochi minuti, il sapore della parola scudetto, e si chiama Claudio Ranieri. Il tecnico di San Saba sta accusando le forti pressioni della piazza, le sciocche provocazioni dei cronisti locali, e forse il destino di una società in mano alle banche non sta aiutando l'inizio del suo secondo anno da allenatore giallorosso.

Lasciamo lavorare il nostro Claudio Martello, permettiamogli di riprendersi un ambiente che al primo impatto si era già innamorato di lui e per lui stravedeva in ogni sua sfaccettatura; il mister sà la sua, sà come si può uscire da un momento così delicato e soprattutto ha capito di cosa hanno veramente bisogno i suoi tifosi: vincere sempre e comunque, mantenere un alto profilo per tutto il corso della lunga stagione.
Non si aiuta Ranieri con delle sciocche domande nel pre e nel post partita; il mister, a quanto pare, ha bisogno di ancora un pò di tempo per plasmare questa "sua" nuova Roma e per tornare a far sorridere il suo pubblico, fonte d' ispirazione più volte nelle sue splendide conferenze stampa.

Improvvisamente tutto quello che di bello si era venuto a creare nel corso della passata stagione è sparito come una bolla di sapone: Totti non è più un campione, Mexes(per quanto giuste le note di demerito di questo inizio) non è da Roma, Julio Sergio, artefice di miracoli il passato anno, un brocco messo lì senza motivazione. Beh, tutto questo non è il bene della Roma, tutto questo si chiama gettare fango su una di quelle che per molti si chiama "passione"; ora è il momento di fare quadrato, di capire che la Roma è un bene comune di tutti, è gioia e dolore allo stesso tempo, è la voglia di dire sono "romano e romanista" e di poterlo gridare a gran voce come fanno i nostri condottieri Totti e De Rossi.

Pensare positivo deve essere all' ordine del giorno, voltare pagina un imperativo dal quale ripartire; solo così potremo rigustare il sapore della vittoria, della battaglia alle potenze calcistiche del nord d' Italia e soprattutto l' esser fieri di sostenere una delle squadre più forti dl Vecchio Continente.

mercoledì 22 settembre 2010

I voti di RomaCaffè dell’incontro Brescia – Roma 2 - 1

Nella miglior partita della stagione 2010/2011, la Roma esce ugualmente con 0 punti. Gli errori arbitrali di Russo, mal coadiuvato dagli assistenti, condizionano una partita che ha visto i giallorossi costantemente nella metà campo delle rondinelle.




di Mauro Carbonaro

Julio Sergio 10: un voto ovviamente simbolico, ma avremmo dovuto scegliere tra un “senza voto” o un voto all’attaccamento alla maglia che mostra nelle battute finali: in lacrime per il dolore, ma ancora presente tra i pali!

Rosi 4,5: un intervento a centrocampo scomposto pregiudica l’andamento della sua partita. In un momento così difficile, il giovane terzino appare in difficoltà. Vicino all’espulsione dopo 20 minuti, il mister Ranieri capisce che non è più aria.

Cicinho 6,5: mezzo voto in più perché merita fiducia, in un momento dove gli esterni la titano. Dal suo piede nascono cross deliziosi, e, stranamente, appare anche più dedito alla fase difensiva, rispetto a come lo ricordavamo.

Cassetti 6,5: il brutto anatroccolo si è trasformato in cigno. Terzino, centrale, sembra aver trovato una continuità di rendimento tale da diventare elemento essenziale dello scacchiere giallorosso. Nella ripresa tira giù la serranda insieme a Perrotta

Juan 5,5: non ha molto da fare durante i 100 minuti di gioco, però nei momenti decisivi della partite vorremmo fosse lui il leader della difesa. Pecca di personalità e, per tale ragione, non sufficiente.

Mexes 5: l’intervento che provoca il rigore è la miglior cosa che Phil fa dall’inizio della stagione: scivolata pulita senza toccare l’attaccante. Quando però il momento è negativo, anche questi episodi si ritorcono contro. Ancora troppo svagato per il resto della partita. Esce tra le lacrime, mostrando un nervosismo assolutamente giustificabile, figlio di un periodo molto difficile per lui.

Perrotta 6,5: il contachilometri di Super Simo ha ricominciato a girare con i giri giusti. Nel secondo tempo, in 10, si esalta e impedisce, da solo, al Brescia di superare la metà campo, fermando tutto e tutti.

Pizarro 6: si danna l’anima, ce la mette tutta, in alcuni momenti lo vedi correre a destra e a sinistra, con passetti corti e veloci. La forma fisica però è ancora lontana, non certo per colpa sua, piuttosto per i problemi al ginocchio che lo condizionano dall’inizio della preparazione. E’ così fondamentale che anche al 50% deve rimanere in campo.

Brighi 5,5: tampona, si sacrifica, corre…fine.

Menez 6,5: la fase di raccolta firma per il referendum popolare “vogliamo il francese in campo per 90 minuti…almeno una volta” è in corso! Ci piace scrivere quello che i tifosi giallorossi dicono di lui da tempo “se sapesse anche tirare sarebbe un fenomeno”. Lo si dice da tempo, forse è vero, forse no, però agli occhi dei tifosi le accelerazioni del primo tempo sono “libidinose”. Inspiegabile il cambio

Adriano 5: quanto pesa, poco ci interessa, però appare come una Fiat Uno sulla Milano-Firenze. Se avete temuto che il vostro HD non funzionava più, state tranquilli…

Vucinic 5,5: tornato dopo un lungo infortunio, di più non ci si poteva aspettare. Diciamo che i suoi 60 minuti sono di rodaggio in previsione del match contro l’Inter di sabato sera.

Borriello 7: fisico, tecnica, testa: il centravanti! Era dai tempi di Batistuta che non si vedeva il numero 9 classico. Forte di testa, allo stesso tempo capace di andar via in tunnel all’avversario. Bello da vedere per le donne e per gli uomini.

Ranieri 5,5: è teso, molto nervoso. Capisce che Rosi è in difficoltà: puntuale la sostituzione. Molti dubbi però sul cambio di Menez, ancor di più con l’ingresso dell’Adriano “non HD”. Paradossalmente però, oggi più che mai, mister siamo con te!

Grande Raccordo Anulare a pagamento: scherzo o realtà?

Entro il 30 settembre 2010 verranno analizzate le domande al bando dell'ANAS. Fioccano i no, dalle associazioni fino al sindaco Alemanno



di Mauro Carbonaro - 22/09/2010

Sembrava poco più di uno scherzo, un voler polemizzare con gli onorevoli e gli assessori della città di Roma, quando qualche settimana fa, alcuni esponenti del Governo, hanno iniziato a palesare la possibilità di vedere il Grande Raccordo Anulare, anello fondamentale di congiunzione dei cittadini romani, a pagamento.

Non sono bastati lo stop rispettivamente del Tar, lo scorso 4 agosto, e del Consiglio di Stato per far desistere l'ANAS e la presidenza del Consiglio dei Ministri (insieme all'ANAS fu l'artefice del ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio che di fatto bloccò gli aumenti dei pedaggi sulle autostrade e i raccordi autostradali in gestione ANAS, ai “singoli segmenti stradali” nei territori degli Enti che avevano fatto ricorso: provincia di Roma, di Rieti, di Pescara) dall'introduzione di questo assurdo balzello, che obbligherebbe gli oltre 160 mila veicoli circolanti giornalmente, al pagamento.

Eppure non è storia solo di oggi quella del GRA a pagamento. Bisogna tornare al 2005, quando il presidente dell'ANAS, Vincenzo Pozzi, rese nota una proposta di pedaggio di 30 centesimi, riguardando il solo traffico extraurbano proveniente dalle autostrade. L'allora Ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro, accantonò nel 2007 la proposta, fino ad essere definita come “non all'ordine del giorno” dal subentrante presidente dell'ANAS, Pietro Ciucci.

Neanche passati due anni però, facendo riferimento ad un articolo della finanziaria 2010 del Governo, la proposta di tassazione sul Raccordo Anulare ritorna in auge, spinta ancor più vigorosamente dallo stesso presidente Pietro Ciucci.

«È un atto dovuto - ha commentato il presidente Ciucci - Stiamo soltanto dando attuazione ad una norma di legge che prevede 1300 km di autostrade, gestite direttamente da ANAS, vengano assoggettate a pedaggio. Quindi per cercare di rispettare i tempi molto stretti della legge abbiamo attivato un bando di gara che prevede il sistema di pedaggio senza barriere e la gestione della fase iniziale. Nessuna sorpresa, dunque: è un atto dovuto perché previsto dalla legge».

Ricevuti però i primi stop dal Tar, del Lazio e del Piemonte, la scorsa estate, l'azienda nazionale delle strade non ha mollato. Forte delle norme introdotte dal Governo (decreto legge 31 maggio 2010 - Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica.) che prevedono l'introduzione del nuovo sistema di pedaggio entro il gennaio 2012, ha emesso un bando di gara in Gazzetta Ufficiale, lo scorso 13 settembre, “per la fornitura e la messa in opera di un sistema di pedaggiamento senza barriere sulle autostrade e i raccordi autostradali in gestione diretta”. L’importo complessivo a base di gara ammonta a 150 milioni di euro, con durata dell’appalto di 24 mesi, a partire dalla data di sottoscrizione del contratto.

Come annuncia l'ANAS stessa, “l'appalto è costituito dalla fornitura di un sistema di esazione dinamico senza barriere (sistema free flow, a flusso libero), da installare per ogni autostrada e raccordo autostradale in gestione diretta all'ANAS. La fornitura comprende la progettazione dell'impianto, la fornitura e l'installazione di tutte le infrastrutture (comprensiva delle opere civili), gli impianti, le licenze (software ecc.) e le attività necessarie a conseguire il rilascio in esercizio del sistema”.

Ma quanto costerà ai romani questo nuovo dazio? L'ADOC, associazione nazionale per la difesa e l'orientamento dei consumatori, ha stimato in circa 600 euro a utente all'anno. Impatto così elevato, da far smuovere un polverone di critiche, quasi unanime, partendo dalle associazioni, passando per il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, fino al sindaco Gianni Alemanno.

“Le domande - afferma il Presidente dell’Associazione Cesare Gasparri Zezza - devono essere presentate entro il prossimo 30 settembre. In pratica le società che intendono partecipare al bando dell’Anas hanno avuto a disposizione solo 17 giorni utili, comprese le domeniche, per elaborare un sistema funzionante”.

“In pratica – ha continuato Cesare Gasparri Zezza – solo chi già aveva in tasca una proposta potrà riuscire a rientrare nei termini del bando. Le conclusioni le lascio a chi si porrà l’interrogativo, come ho fatto io”.

Sulla stessa linea il vice presidente dell'Italia dei Diritti: “L’Anas dovrebbe pensare a rendere più sicure le strade, anziché riempirsi ulteriormente le tasche con questo scempio”.

E i politici? Un coro di critiche unanime, partendo dal presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, ribadendo «contrarietà all'introduzione di nuovi pedaggi per i cittadini di Roma e del Lazio. La Regione è pronta a battersi insieme alle altre istituzioni contro misure inique: non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai pendolari», passando proprio per il primo cittadino, Gianni Alemanno, (“Chiedo ai parlamentari del Pdl di presentare una mozione per bloccare la gara con cui l'ANAS vuole introdurre sistemi di impianti di video-pedaggio. Credo che la strada giusta sia quella di puntare sulla rinegoziazione del contratto con la Società Autostrade per ottenere le risorse indispensabili per le manutenzioni necessarie senza scaricare il problema su cittadini e pendolari”), fino al presidente della Provincia Nicola Zingaretti, che lo scorso 13 settembre ha scritto al presidente del consiglio Berlusconi: "Torno a scriverle in merito alla questione dei pedaggi sul Grande Raccordo Anulare. E' di ieri la notizia di un bando di gara dell'Anas per l'installazione di una sorta di telepass che costringerà i cittadini a pagare i pedaggi senza doversi fermare ai caselli. Il bando riguarda anche il Grande Raccordo Anulare di Roma. Le chiedo, a questo proposito, di intervenire con ogni mezzo e con la massima tempestività per bloccare questo macchinoso piano pensato dal presidente dell'Anas".

martedì 21 settembre 2010

Verso il Mondiale : Roma si prepara a diventare capitale del Volley


A pochi giorni dall'inizio del XVII campionato mondiale di pallavolo maschile, che si svolgerà in Italia dal 24 Settembre al 10 Ottobre 2010, Roma si appresta a svolgere gli ultimi preparativi per ospitare, nel migliore dei modi, la fase finale di questo atteso evento.
Ben cinque i continenti coinvolti, 10 le città italiane che accoglieranno l'evento, 78 le partite e 24 le nazionali partecipanti al torneo; solo 4 si sfideranno a Roma, il 9 e il 10 Ottobre, nella prestigiosa struttura del Palalottomatica, per aggiudicarsi il nuovo titolo mondiale.
Il Palalottomatica è il maggiore palazzo dello Sport di Roma, costruito nel 1960 da Pier Luigi Nervi e Marcello Piacentini in occasione dei Giochi Olimpici Estivi di Roma, è oggi una grande struttura polivalente, in grado di ospitare le più svariate manifestazioni, da quelle di natura sportiva, fino ad arrivare a concerti, congressi ed eventi teatrali. L'architettura moderna e le notevoli dimensioni, rendono questa struttura una delle arene più importanti di Europa; con la sua capienza di circa 12.000 persone, sarà sicuramente il degno palcoscenico per l'atto finale di questo mondiale!


Auguriamo sicuramente agli azzurri di Andrea Anastasi di approdare nella Capitale e contendersi fino all'ultimo il prestigioso titolo, ricordando però che ci apprestiamo a seguire un Mondiale di pallavolo per niente scontato, ricco di ottime nazionali, come la Russia dell'italiano Daniele Bagnoli, il consueto Brasile, la Bulgaria di Silvano Prandi, ma anche di squadre da scoprire, partendo proprio dall'Italia, con la sua rinascita e il ritorno di Mastrangelo e Fei, senza dimenticare la Germania definita, di recente, una “mina vagante”.
Uscendo per un momento dal contesto prettamente sportivo, ricordiamo con piacere che, in concomitanza con l'inizio dei Mondiali, prenderà vita l' importante e notevole progetto “ I Villaggi della Gioventù”, nato dall'idea del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni che ha spiegato, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, il senso dell'iniziativa legata ai Mondiali di Volley :


“Il Ministero della Gioventù ha utilizzato più volte contenuti significativi per veicolare valori di riferimento. Lo sport ha capacità di educare i giovani a migliorare la loro identità e l'appartenenza. E' il primo approccio che abbiamo con la dimensione comunitaria. Spesso ci limitiamo a denunciare il male, senza promuovere il bene.”
"Abbiamo lavorato insieme alla federazione - ha spiegato il ministro - e al comitato organizzatore e al sottosegretario Crimi, a Roma, a Milano e a Catania, mettendo dei veri e propri villaggi della Gioventù vicino ai palazzetti, interamente dedicati ai giovani, all'interno dei quali ci sarà la possibilità di partecipare a tornei di squadre miste e uno stand del ministero, in cui verranno portate avanti attività ludico-formative. Ci saranno dunque momenti di formazione, per promuovere la cultura sportiva ma anche l'educazione. Ci siamo posti il problema di qualcosa che rimanesse. E abbiamo deciso di realizzare in aree disagiate di queste tre città campi permanenti di pallavolo da destinare all'uso da parte delle scuole pubbliche".
Un'iniziativa che prenderà il via nella quartiere romano di Tor Tre Teste, per seguitare nella altre due città coinvolte.

C'è, dunque, grande attesa, grandi aspettative per questi giorni “Mondiali” che si avvicinano e che avremo il piacere di seguire da vicino! Per tutto il campionato, in tutte la date, sarà presente “Volley”, mascotte di questo evento, che con un bellissimo numero 10 stampato sul petto, ci auguriamo accompagnerà gli Azzurri dritti dritti nella Capitale!



Erica Menei

domenica 19 settembre 2010

I voti di RomaCaffè dell’incontro Roma – Bologna 2 - 2



di Mauro Carbonaro

Julio Sergio 6,5 Fino al momento del primo gol è impegnato in un paio di occasioni, in cui mostra le sue doti. Non può nulla sui gol, ma ormai soffrirà di mal di schiena a dover raccogliere palloni su palloni nella sua rete

Mexes 5 Parte anche bene, ma piano piano scompare e regala anche palloni agli attaccanti del Bologna. Non riesce a dare continuità al suo gioco, apparendo spesso troppo dedito all'estetica del bell'intervento, piuttosto che alla concretezza richiesta al difensore.

Juan 6 Alcuni suoi interventi disarmano anche gli avversari per la facilità con cui li compie, però nella “bambola” degli ultimi 13 minuti, anche il brasiliano partecipa attivamente. Anche più che sufficiente se non fosse arrivato il pari di Di Vaio

Rosi 5 Si ricordasse anche di difendere sarebbe un giocatore completo. Dalla metà campo in su è da nazionale; dalla metà campo in giù è da serie B. Sul primo gol fa arrivare Marco Di Vaio fino al gol, accompagnandolo nella sua corsa.

Cassetti 6
Quest'anno, paradossalmente, è l'esterno difensivo di riferimento. Lui, ormai titolare inamovibile, regge il ruolo e da garanzie da veterano. Esce per infortunio, sperando non sia nulla di grave.

Burdisso G. 6 Di certo non è fortunato. Per la seconda volta subentra in una situazione di emergenza, andandosi a posizionare sulla sinistra, non il suruolo. Fa il suo, a difensivamente che in attacco colpendo anche un palo. Migliorato

De Rossi 5,5 Gioca con mille acciacchi, senza preparazione estiva, senza mai fermarsi. Avrebbe bisogno di dosare le forze per riaverlo al top. Il centrocampo non fa filtro, tutta la squadra ne risente. Esce per infortunio

Pizarro 6 Le condizioni fisiche non lo aiutano, però è talmente importante che anche così deve rimanere in campo, perchè insostituibile. Ancora lontano dalla miglior condizione, però parzialmente in crescita.

Perrotta 5 Super Simo non è più quello di una volta. Tanto impegno ma non riesce a tamponare come dovrebbe. Brighi e Simplicio potranno rivelarsi utili sostituti.

Menez 6,5 Manca ancora quel salto, quella pericolosità offensiva, che ne farebbe una stella assoluta. Per 70 minuti però è il collante tra centrocampo e attacco, essenziale per la costruzione di trame offensive. Esce e la Roma prende due gol: coincidenza?

Totti 6,5 La traversa ancora trema dopo il tiro dai 30 metri del capitano. Appare in buona forma, correndo per l'intera partita, anche rincorrendo gli avversari. Delizia la platea con tacchi e giocate al volo, mostrando buona intesa con Menez e Borriello.

Borriello 7
Lancia una palla lunga e Borriello, di petto, di testa o di piede ci arriva. Il primo tempo è da applausi. Lotta su ogni palla e fa salire la squadra. Il gol è di livello, mostrando a tutti una tecnica assoluta. Il suo primo con la maglia della Roma non vale però 3 punti: speriamo sia l'inizio di una lunga serie.

Ranieri 5,5 La Roma è in crisi. Che sia problema mentale, che sia problema tattico, che sia problema fisico, ce lo deve dire lui. I tifosi sono con lui, però questa rosa non può fare 2 punti in 3 partite. Proporremo un referendum popolare per far rimanere in campo Jeremy Menez 90 minuti...

giovedì 16 settembre 2010

Dalle stelle alle stalle


Dall'esaltazione di un calcio mercato (che ha regalato entusiasmi per troppo tempo attesi), anche se non sontuoso, quanto meno funzionale, per una squadra che punta a migliorarsi dopo la splendida stagione passata, alla brusca sferzata fredda della realtà, che punge e riporta tutto ad una dimensione più concreta e fitta di problemi da risolvere.

Poco meno di quindici giorni fa, l'arrivo di Borriello sembrava poter galvanizzare un ambiente e risolvere l'atavico problema della squadra; l'attaccante di ruolo, che mancava ormai da troppo tempo. I problemi invece sono altri, o anche altri. Questo è ciò che dice il campo, e ciò che accade sul rettangolo verde (10 goal subiti nelle prime quattro gare ufficiali della stagione), fanno il paio con le dichiarazioni dell'allenatore. Insomma l'incertezza regna sovrana intorno e probabilmente dentro la A.S. Roma. Di sicuro la situazione societaria non è chiarissima e i famigerati campi di Trigoria non sono in buone condizioni, ma a mio avviso questi motivi non bastano a giustificare un avvio cosi deprimente. Se facciamo un esercizio di stile e vogliamo aggiungere che in certe occasioni alcune dichiarazioni dei giocatori e staff tecnico potrebbero essere molto meno inopportune, facciamolo e cominciamo a esprimere quel dissenso ormai inevitabile e opportuno. Le forme della protesta civile e popolare ci sono e ci permettono di inviare quei messaggi che un popolo, perchè di questo si tratta, di un grande popolo giallorosso, ha il diritto dovere di inviare. La Roma non è semplicemente una squadra di calcio, anche se è solo una squadra di calcio. In realtà in questa città, per noi gente di Roma, romani e Romanisti non è solo una squadra di calcio. Quindi fuori gli attributi, i problemi se ci sono vanno affrontati e risolti, bene e più in fretta di quanto non sia avvenuto fino ad oggi per situazioni simili. Lo chiediamo tutti e lo facciamo insieme, il coraggio e l'impegno sono due elementi indispensabili e imprescindibili se si vuole svoltare.

di Alessandro Cicchetti