CHIAMA IN DIRETTA ALLO 06 36 00 40 73 OPPURE INVIA UN SMS AL 338 88 444 10

domenica 31 ottobre 2010

I voti di RomaCaffè dell’incontro Roma – Lecce 2 - 0

Finalmente una vittoria. Dopo un primo tempo grigio, nella ripresa la squadra giallorossa ritrova il giusto piglio, realizzando due reti, ma ancor di più colpendo tre traverse nei 90 minuti. Vucinic e Burdisso sugli scudi, Fabio Simplicio regala geometrie a metà campo, Julio Sergio e De Rossi rientri positivi.
Nota negativa: l’arbitraggio di basso livello di Gervasoni che, sull’azione del secondo gol di Vucinic, si erge a protagonista, espellendo Francesco Totti, senza ragione alcuna.



Julio Sergio 6,5: è il titolare del ruolo e si vede. Chiamato in causa un paio di volte risponde presente con autorevolezza, dando la giusta fiducia anche al reparto difensivo. Bentornato Julio

Cassetti 5,5: Appare in difficoltà contro il veloce Di Michele, probabilmente a causa del problema alla caviglia che porta dietro. All’intervallo viene giustamente sostituito per essere preservato in vista della settimana di fuoco.

Cicinho 6: con le settimane è riuscito a ritagliarsi un piccolo ruolo nella rosa, collezionando già un buon numero di presenze. La scelta di Ranieri di bloccare i terzini non lo aiuta, però nel complesso non demerita.

Juan 5,5: un po’ più svagato del solito, regala ai salentini una palla che il prode Burdisso salva sulla linea. Soffre più del dovuto nei 980 minuti, ma insomma, è umano anche lui.

Burdisso 7,5: potrebbe essere il protagonista di Rambo, oppure di uno di quei film di guerra. Corre, si sbraccia, lotta su ogni pallone, alimentando quella grinta sportiva di cui i giallorossi hanno tanto bisogno. Un gol importantissimo, un salvataggio sulla linea ancora di più importante: essenziale.

Riise 6,5: anche lui spinge meno del solito, probabilmente su espressa richiesta del mister. Nonostante tutto riesce ad essere utile anche così, componendo con Mirko Vucinic un binario da cui nasce almeno l’80% delle azioni offensive. Pennella il cross per la testa di Burdisso.

Brighi 5,5: continua a non essere ne carne ne pesce, considerando che dietro di lui in panchina vive settimanalmente un giovinotto brasiliano acquistato la scorsa estate. La Roma avrebbe bisogno del fratello, quello bravo, che giocava qualche anno fa con la Roma di Spalletti.

Simplicio 6,5: non fa nulla di eccezionale, però mostra dalle prime palle giocate, che comunque a pallone ci sa giocare. Sarà una casualità però la Roma gioca il miglior calcio dal momento del suo ingresso, cominciando a dare geometrie ad un centrocampo più muscolare che tecnico. E ora come si fa a toglierlo?

Perrotta 5,5: Ranieri sa che non è un esterno, i tifosi sanno che non è un esterno, Perrotta sa di non essere un esterno, eppure è sempre là. Uno dei giocatori più duttili e disponibili, però se non è un laterale di centrocampo, sarebbe cosa buona e giusta non proporlo più.

De Rossi 6: rientro fondamentale. Con un centrocampo che perde continuamente i pezzi, almeno lui ritorna a giocare, dando buoni segnali di recupero. Tenta più volte il lancio per la velocità di Vucinic, mettendo in pericolo più volte le difesa salentina. Con Simplicio è probabilmente più coppia, lasciando al brasiliano il compito della regia.

Vucinic 7: o lo ami o lo odi. Non c’è via di mezzo per il montenegrino. Spacca la difesa ogni volta che prende palla, arriva davanti la porta avversaria almeno 5 volte, saltando l’uomo più e più volte. Di contro ha che su almeno 4 palle gol ne mette dentro una sola, sbagliando, nel recupero della partita, la più facile in assoluto. A noi va bene anche così.

Totti 5,5: a Totti manca solo il gol. Conoscendolo un po’ siamo certi che lui soffre l’assenza di reti, ma a 34 anni mostra anche ai suoi detrattori di avere disponibilità da vendere. L’espulsione, assolutamente inventata, lo priverà della possibilità di giocare il derby.

Borriello 6,5: solo la traversa gli nega il gol. Una continuità di rendimento che neanche il più ottimista dei tifosi pensava potesse mostrare. Punto di riferimento imprescindibile, ancor di più la prossima settimana, con l’assenza di Totti.

lunedì 25 ottobre 2010

Roberto Muzzi ai microfoni di RomaCaffè



Ai microfoni di RomaCaffè, programma radiofonico di RadioPowerStatio 100.5, è intervenuto Roberto Muzzi, ex calciatore e attuale allenatore delle giovanili della Roma.

Buongiorno Roberto, un commento sul momento no della Roma?


Parecchi problemi fisici, giocatori importanti che non stanno in condizione, ci sono parecchi giocatori che hanno fatto i mondiali, però comunque devono stare sereni che sicuramente la squadra c'è, i giocatori anche, ci vuole un po' di pazienza.

Tu che sei un giovane preparatore atletico, come giudichi l'operato di Ranieri? E' un modello da seguire?

Noi siamo li e vediamo quando si allenano, è molto bravo ,fanno cose interessanti, sicuramente è uno che da molta carica, che lavora bene è bello vedere il suo lavoro.

Secondo te è giusto che un'allenatore che allena una squadra come la Roma cambi modulo cosi spesso nel corso dei novanta minuti?

Questo dipende anche dalla squadra che incontri, io ho avuto parecchi allenatori che giocavano in funzione della squadra che incontravi, schierando un modulo diverso.

Qual'è stato l'allenatore che ti ha allenato meglio, al quale sei più attaccato?

Spalletti per me è stato un grande maestrro, mi ha dato tanto, mi sono trovato molto bene.

Tra i giocatori attuali, in chi ti rivedi tecnicamente?

Vedo tutti bravi tecnicamente, io no non ero bravo come loro, anche se segnavo!

Te la senti di rimmetterti maglietta e pantaloncini e ad andare a segnare un po' con la Roma? In questo momento ne avrebbe bisogno!
Ma la Roma ha bravissimi attaccanti, c'è Vucinic, c'è Borriello, serve solo un pò di tranquillità e sono sicuro che alla fine ne uscirà bene come lo scorso anno.

Tra poco a Roma ci sarà la stracittadina, partita che i tifosi, come ben sai, sentono molto. Ora i ruoli si sono un pò invertiti, il tifoso giallorosso non può stare proprio tranquillissimo.

Credo che i giocatori daranno risposte importanti, loro sono professionisti, si allenano sempre bene e con intensità.

Qual'è secondo te il modulo che meglio identifica la Roma?

Per me quello di prima , il 4 – 2 - 3 - 1, anche lo scorso anno è stato utilizzato ed hanno avuto risposte importanti.. Massimo rispetto x il mister e per le sue scelte, a me personalmente piace quel modulo.

Totti - Borriello possono coesistere?

Credo che con Totti tutti gli attaccanti possono giocare, è uno che usa la giocata.
L'unica sfortuna che ho avuto è stata quella di non giocare con Totti!
Comunque non è un problema di moduli, ci sono solo troppi infortuni che non fanno superare il momento alla squadra, troppe assenze, troppi giocatori con piccoli problemi che ti fanno stare fermo e perdere quella condizione ideale che avevi raggiunto, che poi sommati diventano fastidiosi.

Roberto, ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato.

Grazie a voi, a presto.

Bruno Pizzul ai microfoni di RomaCaffè



Questa mattina ai microfoni di RomaCaffè, trasmissione radiofonica di RadioPowerStation 100.5, è intervenuto Bruno Pizzul, uno dei più grandi giornalisti sportivi nel panorama italiano.

Buongiorno e benvenuto Signor Pizzul,
con lei volevamo analizzare questa ottava giornata del campionato. Che idea si è fatto della Roma?


E' un momento del tutto particolare nel quale si creano situazioni non al top, dal numero di infortuni alla situazione societaria, un certo nervosismo che caratterizza l'ambiente, in particolare Ranieri e il tutto porta a una mancanza di risultati che crea sfiducia nell'ambiente. La Roma anche lo scorso anno non era partita benissimo, ma quest'anno stenta a riprendere il cammino giusto e non aiuta il fatto che la Lazio vada cosi bene, in un' ambiente come Roma dove la tifoseria conta molto.

Secondo lei, a chi o cosa può attribuirsi la colpa di questa situazione?
Non è facile da dire, si parla molto anche di preparazione forse sbagliata, e sottolineo sbagliata, perchè fare delle valutazioni da fuori poi si rischia di dire sciocchezze, ma sicuramente il numero di infortuni, gli elementi importanti di questa squadra che non sono al top, generano questo nervosismo generale. Servirebbero tre o quattro buoni consecutivi, ma non è un momento facile.

Parlando di Totti, quarta sostituzione in undici partite, sicuramente non è piu il giocatore indispensabile di una volta, che ne pensa?

La sensazione è che il modulo tattico che ha dato maggiori soddisfazioni alla Roma è quello con Totti centravanti, il fatto di avere Borriello che sta facendo molto bene, determina per Ranieri la possibilità di usare quel modulo tattico che ha dato successo in passato, ma sono supposizioni che si fanno, per cercare di dare un signigficato a questo periodo no dei giallorossi. Anche per Francesco sicuramente non è periodo di forma smagliante.

I piu maliziosi dicono che l'acquisto di Borriello abbia scombussolato l'ambiente, che non fosse un giocatore chiesto e voluto dall'allenatore.

È chiaro, è uno dei tanti riflessi dell'osservazione fatta precedentemente, Borriello ha fatto bene fin ora. È chiaro che quando sono coinvolti in queste sostutuzioni giocatori importanti, come Totti, Vucinic, non possono non determinarsi polemiche e malumore tra i tifosi, soprattutto se non arrivano risultati positivi.

A proposito di Totti ha parlato anche Zeman, dichiarando che condivide la scelta di Francesco, ma lo considera comunque un giocatore importante che farebbe bene alla nazionale. Che ne pensi?

Ci stanno le parole di Zeman, come ci sta il fatto che è stato lo stesso Francesco che ha dichiarato di condividere di chiudere con la nazionale in un segno di coerenza. Resta il fatto che nell' arco dell'ultimo periodo, Totti è da considerare il miglior giocatore italiano, ogni volta che esce dal campo di gioco , a parte le sue reazioni personali, c'è un moto di sorpresa di tutti gli appassionati italiani.

Uscendo dall' argomento Roma, anche l'Inter non va oltre il pari e la Juve stesso discorso.
E' un problema di crisi della grandi in generale?


Senz'altro, ormai iniziano ad essere parecchie le giornate, molte delle grandi stanno trovando delle difficolta, è chiaro che l'Inter non può accontentarsi dei gol di Etò. I problemi dell'Inter arrivano proprio dalle parti di Maicon, giocatore di cui, durante l'esate, la società sembrava propensa a farne a meno. Questo, in aggiunta al fatto che Milito, al contrario dello scorso anno, quando ogni pallone che toccava lo buttava dentro, non è in perfetta condizione fisica, determina uno stato di cose un po' confusionarie.

Un commento sul “brutto fallo” di Portanova su Krasic.

E' un discorso piuttosto spinoso, sicuramente ora che c'è la prova tv, queste simulazioni plateali faranno correre il rischio di squalifica in maggior modo.

La ringraziamo per il suo intervento.

Grazie a voi, arrivederci.

domenica 24 ottobre 2010

I voti di RomaCaffè dell’incontro Parma – Roma 0 - 0



Visto il periodo non esaltante, la Roma chiude perlomeno senza incassare reti. Mexes e Cassetti i migliori in campo, ma inspiegabile la serie di cambi che compie il mister Claudio Ranieri, togliendo in appena 5 minuti Francesco Totti e Mirko Vucinic. Baptista costa i due punti alla Roma, non sfruttando un contropiede 5 contro 2 a pochi istanti dalla fine della partita.

Lobont 6: non particolarmente impegnato dalle punte del Parma, chiude il suo ciclo da titolare senza fare grossi danni. Secondo portiere

Cassetti 6,5: partita in crescendo per l’esterno giallorosso. Tampona e riparte con ritmo elevato, chiuedno gli spazi allo spagnolo Marques ogni azione.

Mexes 7: la sua miglior partita da molti mesi a questa parte. Rinfrancato dall’essere preferito a Burdisso, chiude ogni affondo, fa salire la squadra sempre con i giusti tempi, e si rende più volte pericoloso anche in attacco. Nel secondo tempo chiude da capitano, giocando con una concentrazione che non gli si riconosceva da tempo.

Juan 6: anche lui svolge il suo, con puntualità, senza dover compiere interventi super, vista la totale assenza offensiva dei gialloblu.

Riise 6: leggermente in crescita, anche se latita tuttora in fase offensiva. Tiene molto la sua posizione, senza strafare.

Brighi 6: affianca il cileno Pizarro, svolgendo un lavoro prevalentemente di copertura. Da molti sottovalutato, però rimane giocatore affidabile in caso di assenza dei titolari.

Pizarro 6,5: partita molto buona, con un primo tempo di valore assoluto. Nella ripresa cala un po’, ma rimane il faro di questa squadra in ogni momento.

Cicinho 5,5: scopre di andare in campo praticamente mentre i suoi sono già entrati e palleggiano a metà campo. Galleggia nel centrocampo, senza se e senza ma, senza infamia e senza lode.

Totti 6: una sorta di mistero di Fatima…a cosa è dovuto il suo cambio? Può un allenatore di serie A togliere il capitano e fra entrare Fabio Simplicio per paura delle scorribande di Dzemaili? In 45 minuti non demerita, offre un paio di palloni dei suoi e sfiora il golo con una punizione da 30 metri. Uscito lui Borriello si sente solo…ovviamente!

Vucinic 6: alterna grandi cose e momenti di pause, anche dovuti ad una condizione in ripresa, vista la lunga assenza. Rimane una spina nel fianco, finché il nostro “allenatore per caso” lo toglie dopo 5 minuti e 40 secondi della ripresa, inserendo il body guard Baptista.

Baptista 4: inutile, deleterio, fuori ruolo.

Borriello 5,5: si danna l’animo, strilla e sbraita contro tutto e tutti. Si lamenta all’inizio della ripresa, dopo l’assenza di Totti, ma essendo umano non può segnare sempre e solo lui.

Simplicio 5: se Ranieri vuole dimostrare l’inutilità di questo giocatore, ci sta riuscendo benissimo. Lo fa entrare al posto di Francesco Totti, gli chiede di fare…non si sa cosa, lasciando Borriello solo tra Lucarelli e Paletta.

Ranieri 4: da terza categoria. I cambi Simplicio per Totti e Baptista per Vucinic (dopo appena 5 minuti della ripresa), sono da neuro deliri. Ci dispiace, non passi per un attacco personale all’uomo, però è inappropriato al ruolo che ricopre.

RANIERI SPIEGACI PERCHE'


Di Alessandro Cicchetti

Perchè? E' la domanda che vorrei fare a Ranieri, perchè ha tolto Vucinic per Baptista, perchè Totti non è rientrato in campo nel secondo tempo? Perchè Okaka non lo fa giocare dal primo minuto preferendogli Cicino, perchè il 4 2 3 1 quando mancano gli interpreti principali per questo modulo?
L'allenatore di questa Roma è lui ed io rispetto le sue scelte, ma non si possono più trascurare le perplessità che suscita nei tifosi e gli addetti ai lavori.
E' la squadra a non girare più ma qual è la ragione, la verità?
Ammesso che lui la sappia, ormai sarebbe il caso di dircela, perchè non credo che la Roma meriti questa posizione di classifica e non credo che i giocatori lavorino nell'ombra fumando il sigaro quando sono in panchina, non credo che sia professionale tutto questo.
Nel calcio non si vive di rendita, e non si è vinto niente, anche se hai vinto lo scudetto un mese prima, bisogna dimostrare sempre, e l'impegno deve essere sempre la prima preoccupazione di chi lavora in questo mondo.
Certo alla Roma non manca la sfortuna, ma ciò non basta a spiegare lo stato delle cose, alla Roma manca certamente qualcosa che ritroverà sicuramente più avanti, la squadra tornerà a vincere, la preoccupazione però è che la svolta possa arrivare troppo tardi e vanificare una stagione che dovrebbe vedere i giallorossi ai vertici del calcio nostrano e combattere con dignità e prospettive concrete in campo europeo.

venerdì 22 ottobre 2010

Europa amara per le italiane



di Andrea Ballarin

Anche l’Europa League boccia l’Italia: Napoli, pareggio deludente con il Liverpool, Juventus, salva grazie al solito Krasic ed il Palermo, che incassa tre reti dal CSKA Mosca, stentano nella seconda competizione europea.
Ma analizziamo le partite nel dettaglio. Il San Paolo si era messo il vestito delle grandi occasioni per la sfida contro i Reds, ma la partita non ha rispettato le speranze della vigilia.
Hodgson schiera una formazione senza stelle (Gerrard e Torres sono rimasti al Merseyside) e con diversi titolari in panchina, affidandosi ai giovani, contenendo e controllando gli azzurri per tutta la partita. L’unica emozione del primo tempo arriva al 45’ del primo tempo quando Cavani regala un assist a Hamsik, il cui tiro viene respinto da Konchesky sulla linea di porta.
Seconda frazione un po’ più vivace grazie a diverse iniziative inglesi ed ad un paio partenopee, ma finisce a reti inviolate e vince la tattica.

Più grave invece il passo falso del Palermo che complica il passaggio del turno dei rosanero e ipoteca quello del CSKA.
La squadra di casa scende in campo senza gli sloveni Ilicic e Bacinovic, con un tridente Maccarone, Hernandez e Pastore, mostrando a tratti momenti di bel gioco. Quello che non funziona è la difesa, troppo fragile per una competizione internazionale. Alla mezz’ora del primo tempo arriva il primo gol dei russi, realizzato dall’ivoriano Doumbia, che replica al 14’ della ripresa, chiudendo virtualmente la partita.
In campo il nervosismo inizia a farsi sentire e al 30’ il Flaco Pastore viene ammonito per la seconda volta sempre per proteste: espulso e rientro negli spogliatoi anticipato.
In dieci contro undici il terzo gol non tarda ad arrivare, grazie ad una bella azione dei russi finalizzata da Necid (un nome da tenere d’occhio).
Una lezione che ridimensiona il Palermo che si mostra ancora non all’altezza della seconda competizione continentale.

Una Juventus con molto turnover rischia la figuraccia a Salisburgo.
Primo tempo orribile dei torinesi, statici e mai in partita, tanto da farsi ubriacare dai dribbling di Svento che al 36’ salta Grygera (uscito per infortunio alla fine del secondo tempo) e infila sul secondo palo.
Nella ripresa Krasic sostituisce un impalpabile Pepe, che dopo tre minuti rimette in sesto la partita con un destro solitario in mezzo all’area piccola. Il serbo rimane l’unico uomo pericoloso, nonché unica nota positiva della partita. Da segnalare un miracolo di Manninger allo scadere che salva la vecchia signora dal nuovo vantaggio dei tori rossi.

Italia bocciata all’esame europeo. Solo una squadra su sette è uscita con tre punti tra Champions ed Europa league in questa settimana. Non è decisamente un buon momento per il movimento italiano, considerando che l’unica squadra che ha vinto di italiano aveva solo l’allenatore in seconda.

Di seguito tutti i risultati della giornata di Europa League

Gruppo G

Anderlecht-AEK Athens 3-0

Zenit St. Petersburg-Hajduk Split 2-0

Gruppo H

Stuttgart-Getafe 1-0

Young Boys Bern-OB Odense 4-2

Gruppo I

Debrecen-PSV Eindhoven 1-2

Metalist Kharkiv-Sampdoria 2-1

Gruppo J


Borussia Dortmund-Paris S.G. 1-1

Karpaty Lviv-Sevilla 0-1

Gruppo K

FC Utrecht-Steaua Bucuresti 1-1

Napoli-Liverpool 0-0

Gruppo L

Besiktas-FC Porto 1-3

CSKA Sofia-Rapid Vienna 0-2

Gruppo A

Manchester C.-Lech Poznan 3-1

RB Salzburg-Juventus 1-1

Gruppo B


Aris Saloniki-Bayer Leverkusen 0-0

Atletico Madrid-Rosenborg 3-0

Gruppo C


Lille-Levski Sofia 1-0

Sporting Lisbon-AA Gent 5-1

Gruppo D

Dinamo Zagreb-Club Brugge 0-0

Villarreal-PAOK Saloniki 1-0

Gruppo E

AZ Alkmaar-Dynamo Kyiv 1-2

FC Sheriff-BATE Borisov 0-1

Gruppo F

Palermo-CSKA Moscow 0-3

Sparta Prague-Lausanne Sports 3-3

Angelo Di Livio ai microfoni di RomaCaffè



Questa mattina, ai microfoni di RomaCaffè, sui 100.5 di Radio Power Station, è intervenuto Angelo Di Livio, attuale allenatore di calcio ed ex centrocampista.

Buongiorno Angelo, bentornato. Un commento a caldo sulla situazione della Roma.

E' un momento un pò particolare. La mia idea e' che vedo una Roma un pò in confusione, non solo la squadra, un pò tutti, non so perchè, quando capitano questi momenti è meglio parlare poco e lavorare di più, fare un passo indietro anche sulle dichiarazioni, alla fine è il campo che parl, se sei forte lo devi dimostrare sula campo.

Nel calcio vale il momento, ossia devi dimostrare quello che sai fare oggi, non quello che hai fatto in passato.

Penso che se qualcuno fosse rimasto mentalmente al campionato scorso, sbaglia. Ogni campionato ha una storia a sé, ogni partita ha una storia a sè, la Roma deve chiaramente cambiare rotta e mentalità, è vero che la stagione è ancora lunga ,ma non può più permettersi di sbagliare.

Può essere verosimile quello che si legge, in particolar modo questa mattina sui giornali, ossia che Ranieri cambia ritmi e modalità di allenamento seguendo le richieste dei giocatori?

C'è sempre stato questo confronto tra squadra e allenatore che è anche importante e positivo, l' allenatore deve ascoltare le difficoltà della squadra, se è stato fatto questo confronto è un punto molto importante, so che hanno lavorato molto sulla tattica e azlato i ritmi di allenamento, e Ranieri è stato molto intelligente a fare questo passo.

Che idea ti sei fatto riguardo le dichiarazioni di Ranieri nel post partita di Roma –Basilea?

Dire che i giocatori non mi seguono è una cosa brutta, se la squadra non segue l'allenatore ci sono problemi seri, Ranieri e la squadra dovrebbero fare un passo indietro, ossia cercare di ricominciare da Parma ma scendendo in campo con la giusta determinazione e cattiveria agonistica che è quello che manca alla Roma in questo momento. Con il Basilea nessuno è riuscito a contrastare gli attacchi dei giocatori, gli avversari riescono ad arrivare in porta con troppa facilità.

Quando si prendono così tanti gol, la colpa non è solo della difesa?

Assolutamente no, quando prendi un gol la palla arriva da davanti, mi dicevano sempre che il primo difensore è l'attaccante, non si può dare colpa solo al difensore o al portiere. Ci sono tanti aspetti di una squadra.

C'è un problema fisico secondo te?

Io dico di no, perchè la Roma contro il Basilea ha fatto venti minuti altissimi nel secondo tempo, la Roam secondo me corre ma corre male, e è un problema che va risolto. Mi sono permesso di dire che, secondo il mio punto di vista, non è neanche il modulo giusto questo 4 - 4 - 2, gli esterni veri sono ne hai uno, che è Taddei, Perrotta in quella posizione secondo me è condizionato, perchè lui a sinistra non può giocare, il piede sinistro lo usa molto poco, quindi ci sono problemi veramente da risolvere per far esprimere al meglio i giocatori, sarò merito dell'allenatore riuscire a metterli a proprio agio.
Il problema non è il Basilea, il problema è dall'inizio dell'anno che la Roma ha delle difficoltà, anche se ha fatto buone partite come con Inter e Genoa, ma se analizziamo il resto delle partite, la Roma ha avuto problemi tattici seri, una squadra per giocare bene deve esser messa bene in campo.


C'è quindi alla base un problema con l'allenatore?

Per questo vi dicevo che in questo momento andrebbe fatto un passo indietro, sia i giocatori che l'allenatore, che deve capire dove sta sbagliando e riuscire mettere in condizioni ottimali i giocatori nel proprio ruolo.

Quindi, bagno di umiltà per tutti, senza ostinarsi a far giocare sempre gli stessi giocatori?

Io parto dal presupposto che, se hai preso Castellini, lo devi far giocare, Riise non stava bene quindi doveva giocare Castellini, ma credo sin dall'inizio. E per quanto riguarda Baptista, io forse avrei messo Okaka che mi sembra che stia bene ed e' sicuramente un giocatore più mobile, più combattivo. Per come si era messa la partita , io personalmente avrei cambiato modulo e messo una punta in più.

Quanto può contare l'instabilità societaria di questo periodo nella testa dei giocatori?

Non e' una settimana che la situazione societaria è quella, credo che questi problemi restino fuori dallo spogilatoio, i professionisti fanno cosi di solito, è un problema grande che spero si risolva presto ma, ripeto, credo non incida troppo sui giocatori.

Lasciando un momento l'argomento Roma. Casiraghi lascia la Nazionale under 21, è giusto secondo te? Chi vedremo probabilmente?

Non lo so, si parla di Zoratto, di Costacurta, purtroppo non si parla di Di Livio!
A me non piace la sponsorizzazione, nel senso che se vogliono mi devono prendere perchè sono in grado di gestire la situazione.

Uno come Rocca come lo vedresti?

Francesco è da tanto tempo che lavora nelle nazionali, è in grado di gestire la situazione e
sarebbe un ritorno ai vecchi valori del calcio, alle vecchie maniere, lui è un professionista vero.

Parma – Roma, che partita ti aspetti?

Mi aspetto una grande prova di forza, va a giocare in un campo pericoloso, il Parma è in una situazione particolare ,mi aspetto una Roma operaia con molta grinta e qualità, pronta a soffrire e disponibile a farlo, perchè credo sinceramente che la Roma soffrirà. Ho notato, nella precedenti partite, che a volte i giocatori si trovano impreparati alla sconfitta, si fanno sorprendere ingenuamente, con errori in posizioni sbagliate, disattenzioni che alla lunga poi paghi.

Angelo, come sempre parlare con te è un vero piacere, si sente che ci tieni alla causa..

Non ho mai nascosto la mia fede, neanche quando giocavo nella juve! Basta che uno si comporta bene in campo e alla fine ti apprezzano ancora di piu. Professionismo è la parola giusta.

Visto che l'ultima volta hai portato fortuna, te la senti di fare un pronostico?
Parma – Roma, quanto finisce?


Un risultato è sempre difficile darlo, posso dirti che voglio vedere una Roma cattiva che abbia voglia di cambiare questo atteggiamento lezioso, leggero.
La roma contro l'Inter e' quella che piace a me, che mostra le sue qualità sempre.
La mentalità giusta è quella di affrontare ogni squadra, piccola o grande che sia, nello stesso modo, con la stessa grinta e mentalità.

Angelo, ti ringraziamo del contributo.

Grazie a voi, a presto!

giovedì 21 ottobre 2010

Ricorso al TAR della RETE DEI CITTADINI per l'annullamento delle elezioni regionali del Lazio

Intervenuto questa mattina sulle nostre frequenze, RomaCaffè, Radio Power Station 100,5, Orazio Fergnani ci ha raccontato di come il 21 ottobre 2010, il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, dibatterà sul ricorso, proposto da lui stesso, per l'annullamento delle elezioni regionali del Lazio.




Questo il testo del comunicato:

Il T.A.R. del Lazio ha fissato la data del dibattimento per l’annullamento delle elezioni regionali LAZIO 2010 per il prossimo 21 ottobre.
Il ricorso è stato presentato da Orazio Fergnani e David Rorro della lista civica RETE DEI CITTADINI, che nello scorso marzo ha presentato – inaspettatamente – la candidatura di Marzia Marzoli alla presidenza della regione Lazio.

L’oscuramento totale attuato da quasi tutti i media, ed il contemporaneo svilimento ed assoluto disprezzo di costoro nei confronti dell’unica vera alternativa agli schieramenti di centro-destra e centro-sinistra, ha impedito alla maggior parte degli elettori laziali di esercitare correttamente il suo diritto di scelta e di esprimere così un voto davvero alternativo, lasciandoli nell’errata convinzione di poter scegliere tra due sole antagoniste o di dover rinunciare al voto in quanto “non rappresentati”.

I cittadini del Lazio sono stati privati così della possibilità di conoscere l’esistenza di una terza candidata e di uno schieramento davvero innovativo nei concetti e nei programmi. Dimostrazione della violazione è la condanna inferta alle reti televisive dall’A.G.COM, organo di controllo della par-condicio, che ha multato i direttori dei telegiornali TG1 e TG5 per 100mila euro.

Su queste basi il giudice, respingendo nel contempo tutti gli altri presentati, ha ritenuto fondato il ricorso della RETE DEI CITTADINI.

martedì 19 ottobre 2010

TESSERA DEL TIFOSO: Azione commerciale o direttiva concreta?



di Nicolò Ballarin

Sarà ricordata come “il campionato della Tessera del Tifoso“ la stagione calcistica 2010-2011. Prima di ogni risultato, prima di ogni trofeo vinto, la stagione corrente è sicuramente quella che molti amanti del mondo del pallone ricorderanno come l’inizio delle proibizioni del tifo vero e concreto. Questo è l’ anno dei tifosi di cartone, delle curve vuote, dei mille controlli negli spazi antistanti lo stadio, che poi come abbiamo avuto modo di vedere a Genova non sono in definitiva tanto efficienti. E’ l’annata della separazione e della distinzione tra “ tifosi buoni e tifosi cattivi”, naturalmente per buoni intendiamo quelli che hanno arricchito le casse del Ministero dell’ Interno, sottoscrivendo la Tessera e versando il contributo di quindici euro cadauno. Facendo due conti e considerando i tanti tifosi delle tre diverse leghe professionistiche le riflessioni e i dubbi vengono da sé. Certamente l’ unica cosa che l’ adozione delle Tessera ha portato, è stato il vertiginoso calo di presenze sugli spalti: si parla di un 20% in meno rispetto ai passati anni, della difficoltà ogni domenica di acquistare un tagliando per la gara e delle tante polemiche e opposizioni da parte dei gruppi più caldi del tifo organizzato che considerano la schedatura obbligatoria una vera e propria violazione dei diritti umani.
Quindi ai più dubbiosi resterà l’emblematica domanda: “ azione commerciale oppure segno forte e repentino per combattere la violenza negli stadi da parte del “buon” Ministro Roberto Maroni?
La risposta a questo punto vien da sé…Ormai tutti conoscono le realtà degli stadi italiani, chi non è mai stato ad assistere ad un match di football? Beh sarebbe bastato poco a capire che i maggiori problemi avvengono sempre al di fuori delle mura del campo e che la risoluzione del problema non sta nel differenziare i tifosi tra privilegiati e non.
La circolare ministeriale 555/2009, cosi si chiama l’ennesimo scempio di un Governo incapace di controllare la propria vita interna, aveva l’obiettivo di far diminuire la violenza, curare uno dei tanti mali di un paese marcio, malato e ad oggi senza via di scampo. La Tessera doveva essere un elemento garante di sicurezza e prevenzione, che però non si sarebbe stati obbligati a sottoscrivere. Ogni singola società avrebbe avuto il libero arbitrio di aderire o meno alla direttiva: da una parte la squadra avrebbe offerto una tessera di fedeltà al tifoso, dall’ altra la Questura avrebbe controllato che sul titolare non pendessero provvedimenti ostativi(vedi Daspo o denunce pesanti).
Il mondo ultrà, naturalmente, non ha preso di buon occhio le restrizioni e le proibizioni che una singola carta poteva portare: uniti in coro e a gran voce da tempo continua la propria battaglia all’ insegna del motto “ No alla Tessera del tifoso”, manifestando costantemente il dissenso e la cocente delusione. D’ altronde non ci voleva poco a capire che lo scopo della tessera del tifoso fosse eminentemente commerciale, e di questo gli ultrà e i tifosi veri se ne sono accorti subito ma sfortunatamente non troppo in tempo per reagire con movimenti concreti e forti per opporre la loro posizione a quella del Ministero dell’ Interno e al leghista Roberto Maroni.
Parlano i numeri comunque: il calo di presenze allo stadio c’è stato e sono i conteggi a parlare, anche se, dati alla mano a sottoscrivere la carta del privilegiato sono stati 655 mila dislocati in tutto il territorio e rimanendo in temi statistici cosi distribuiti: 50.000 tesserati l’ Internazionale, 26.000 la Fiorentina, 20.000 la Roma, 12.000 la Juventus e chiude il Brescia con appena 2.000 tessere sottoscritte.
Agevolazioni o meno, l’ argomento tessera del tifoso è tornato in auge nell’ ultimo periodo, quando anche il Garante della Privacy ha etichettato la fidelizzazione obbligatoria al club di appartenenza un grandissimo spot commerciale; ma comunque prima di arrivare a parlare di questo bisogna fare ancora una volta un passo a ritroso: il nodo più grande da sciogliere è quello legato alle trasferte, come quelle che fino ad oggi erano state vietate. Napoli per i romani, Torino per i tifosi viola, ma anche le delicate trasferte in terra sicula, sono solo alcune delle partite che anche all’Osservatorio creeranno numerose problematiche. Bisogna capire, e questo è assolutamente emblematico dopo tanti mesi, cosa si possa e cosa non si possa fare con la tessera, dove si possa e non si possa andare, ma soprattutto, e qui viene il bello, capire se realmente anche questa volta il Ministro degli Interni, Bobo Maroni, non abbia preso il solito granchio.
E’ questo, come ben sappiamo un argomento che interessa e suscita indignazione in moltissimi cittadini, tanto che su segnalazione di un’ associazione di consumatori è stata aperta un’ istruttoria in seguito alla quale sia ben chiaro se questa della Tessera del Tifoso è un azione lecita o invece un abuso da parte delle autorità che possa ledere e violare i diritti di qualsiasi cittadino che voglia manifestare, andando negli stadi, la sua fede calcistica.
In molti infatti pensano che la fede calcistica, come tutte le passioni, non debba essere schedata, ma che debba spontaneamente manifestarsi, sempre nei limiti della legalità e della lealtà sportiva, in ogni singolo individuo e nel suo rapporto complesso ed articolato con la propria squadra.

lunedì 18 ottobre 2010

GIancarlo De Sisti ai microfoni di RomaCaffè



Questa mattina è intervenuto ai microfoni di RomaCaffè, Giancarlo De Sisti, ex giocatore nel ruolo di centrocampista.

Buongiorno De Sisti. Iniziamo parlando del momento che sta attraversando la Roma.


Il momento della Roma lo definirei un po' altalenante, una vittoria, anche se importante, non cancella un periodo negativo di sei giornate vissute nell'incertezza, diciamo che con questa vittoria la Roma ha respirato e speriamo che le cose vadano nel verso giusto, sicuramente occorre ancora una condizione di forma migliore da parte di alcuni elementi, occorre cdare continuità ad una vittoria che se pur leggittima è stata anche un po' sofferta.

Qual'è secondo lei, ad oggi, la medicina adatta per la Roma per uscire dalla crisi?

Guardi, c'è Ranieri che l'anno scorso abbiamo definito addirittura un mago, ha fatto questa lunga serie di partite, capendo al volo le situazioni, i meccanismi, io credo che occorre solo dare continuità, serve che la squadra si renda conto di essere di nuovo di fronte ad un bivio che può portarla ad essere protagonista, perchè siamo ancora alla settima giornata e ci sono ancora molte possibilità di recuperare, quindi non ci sono molte altre soluzioni, serve continuità. Ha ritrovato Taddei che credo sia un elemento fondamentale nel recuperare palloni persi e ripartire, ricordiamo infatti il calcio giocato dalla Roma tre, quattro anni fa, era spettacolare nelle ripartenze, e Taddei era proprio uno dei protagonisti di quel calcio.

Parlando di Francesco Totti, qual'è la sua opinione, visti anche gli attacchi che riceve il Capitano in questo momento?

Parlare della figura, del passato che rappresenta Totti è assurdo, lo trovo inutile, parlare invece di condizioni fisiche a volte si può, anche di fronte ad un gigante come lui, perchè no. Io credo che quando non sta particolarmente bene e viene comunque premiato, comunque viene sottoposto ad attenzioni particolari, è ovvio che deve offrire prestazioni particolari, quando questo non gli riesce è chiaro che può venire un po' discusso. Dal venire discusso a rappresentare il problema poi ce ne corre. Ho letto anche un' intervista su “Il Romanista” qualche giorno fa, in cui dicevano che se Totti sta bene può convivere anche col diavolo, e credo che Totti sia più forte anche del diavolo. Per cui a questo punto la convivenza con Borriello non può creargli alcun problema, parliamo di gente che sa giocare a pallone. Io dicevo, a suo tempo, a Vierchowod “Peccato che c'è di mezzo il pallone, se no ti mangeresti tutti!” .

Secondo lei, Totti nella sua carriera avrebbe meritato di vincere di più?
Il fatto è che il calciatore, il cui valore assoluto nell'arco di una stagione non può discutersi, invece inizia ad esser messo in discussione nel momento in cui la propria squadra raggiunge degli obbiettivi importanti, e allora il calciatore stesso è legato eccessivamente anche alla sua squadra. Sul piano personale non c'è dubbio che avrebbe meritato anche questo riconoscimento in unparticolare momento quando lui, secondo me, non tanto e non solo come attaccante assoluto ma quanto come suggerittore era uno spettacolo.

De Sisti, lei si è fatto un'idea di quello che sta accadendo a Roma riguardo la questione societaria?

Io aldilà delle smentite che fanno gli addetti ai lavori interni a Trigoria, e parlo di dirigenti e calciatori, da fuori mi faccio un'idea che, in parole semplici, per quanto un giocatore non possa compontarsi in maniera impopolare, è comunque in diritto di comportarsi di conseguenza se per un periodo non viene pagato. Detto questo, io no ncredo che determinati atteggiamenti siano conducibili alla situazione societaria, in fondo sono comunque dei privilegiati.

La ringraziamo per il contibuto.

Grazie a voi, arrivederci.

domenica 17 ottobre 2010

Alberto Di Chiara ai microfoni di RomaCaffè



Questa mattina ai microfoni di RomaCaffè è intervenuto Alberto Di Chiara, ex giocatore nel ruolo di difensore e attuale giornalista ed opinionista televisivo.

Buongiorno Alberto. Una domanda inerente al tuo passato calcistico, hai giocato nel Parma negli anni d'oro, cosa aveva in più quella squadra rispetto a quella attuale?


Diciamo che più che altro era una sorpresa, è stat una novità su molti aspetti, Parma era una città piccola ma allo stesso tempo molto ricca, ben vista anche all'estero, capitanata da aziende importanti, insomma era nato un gruppo che ha portato a vincere molto.

Tornando ad oggi, il Parma affronterà il Cesena, squadra rivelazione fin'ora in questo campionato, che partita credi possa essere?

Le partite, mai come in questi ultimi anni, sono tutte da affrontare con la massima concentrazione, non ci sono più squadre materasso, non c'è più una differenza sostanziale tra grandi e piccole squadre, basta guardare l'attuale classifica, è molto corta e in nove punti ci sono venti squadre.
Diciamo che è una partita difficile, il Parma ha fatto una squadra per puntare abbastanza in alto, il Cesena è la rivelazione perchè è un gruppo, che è partito praticamente dalla serie C e ha fatto una scalata importantissima, è un gruppo che ha entusiasmo. In questa partita avrà comunque più da perdere il Parma che il Cesena.

Queste pause per le Nazionali, sono giuste secondo te?

Sono inevitabili, d'altronde la Nazionale deve giocare, bisognerebbe cercare di non concentrare le partite in periodi troppo ravvicnati, ma diventerebbe un po' complicato andare a modificare tutto il calendario.

Roma – Genova : che partita prevedi?

Una partita sicuramente molto bella, il Genoa è una squadra che gioca molto a calcio nel vero senso della parola, si scopre molto e trova una Roma che in un certo senso fa lo stesso gioco, quindi sotto questo aspetto si dovrebbe vedere uno scontro tra titani. La Roma deve recuperare i punti persi e come ha fatto lo scorso anno, Ranieri deve ritrovare gli equilibri giusti a livello difensivo.

E' la difesa il problema della Roma?

Io credo che il problema delle difese è generale, si prendono troppi gol, non c'è più secondo me una cura sui calci da fermo. Ma al di la di questo credo che Ranieri debba ripartire proprio da li per riuscire a risolvere anche il problema offensivo perchè ha giocatori che possono risolvere la partita in ogni modo.

Cosa ne pensi del centrocampo della Roma? Simplicio, secondo te, perchè non gioca?

E' difficile dirlo, bisognerebbe essere all'interno dello spogliatoio per capire perchè Ranieri non lo sta utilizzando, probabilmente non sarà nelle condizioni migliori, è un discorso molto difficile, sulla carta credo che Simplicio possa essere un giocatore che a centrocampo possa fare la differenza.
Credo che la Roma potenzialmente, a livello di nomi, ha giocatori di qualità, che possono andare a concludere, ha una scelta, soprattutto al centrocampo, veramente ampia.

Ranieri o Gasperini? Chi fa giocare meglio le due squadre?

Sono due allenatori, forse, totalmente diversi, Gasperini ha trovato a Genova la formula giusta, l'ambiente ideale, Ranieri è un pochino all'antica come esperienza, come scelta di gestire il gruppo, ma credo dipenda molto dagli ambienti in cui lavorano, Ranieri ha dimostrato molto coraggio in alcune scelte che ha fatto in passato, essendo Roma un ambiente un po' difficile dal punto di vista calcistico, come quando sostituì De Rossi e Totti durante il derby, rivelandosi poi la scelta giusta.

Alberto, ti ringraziamo per essere stato con noi.

Grazie a voi, a presto.

I voti di RomaCaffè dell’incontro Roma - Genoa 2 - 1



Una Roma arrembante per più di un’ora, guidata magistralmente da Francesco Totti e Marco Borriello, ha la meglio sul Genoa di Luca Toni. Prima Borriello, imbeccato da Totti, poi Matteo Brighi chiudono di fatto la partita.
A meno di quindici minuti dalla fine il neo entrato Rudolf riapre la partita, su assist spettacolare dell’ex Luca Toni. Il forcing finale dei rossoblu si infrange contro la difesa giallorossa, dove il brasiliano Juan spicca e spadroneggia.
Finalmente un’altra vittoria, dopo quella contro l’Inter, per ricominciare la scalata.




Lobont 6: urla, strepita, si sbraccia, come forse nessuno dei suoi colleghi giallorossi. Impegnato il minimo, appare sempre più sicuro partita dopo partita. A gioco fermo compie un autentico miracolo.

Cassetti 6: partita sufficiente ma nulla più. Soffre nel primo tempo gli inserimenti di Palacio e, nella ripresa l’ungherese Rudolf. Fa il suo.

Juan 7,5: probabilmente il migliore in campo. Luca Toni è avversario ostico, ma lui ne conosce bene ogni singolo movimento, quindi decide di anticiparlo per tutti i novanta minuti e, addirittura, sovrastarlo di testa in molte occasioni. Uomo venuto da Marte.

Burdisso 6,5: l’importante è che sia in campo. La sua presenza tranquillizza i compagni di reparto, dettando continuamente i tempi del fuorigioco e i movimenti per accorciare la squadra. Assoluto leader della difesa.

Riise 5,5: forse l’unico giocatore un po’ sottotono, ma giustificato. Le pause della nazionale tolgono al norvegese molte forze, tra voli aerei e straordinari in campo con la sua nazionale. Qualche attimo di apprensione dopo il colpo al viso subito dal compagno Juan, ma sappiamo bene di che pasta è fatto John Arne.

Brighi 6,5: tanta quantità e un gol che vale oro. Spesso criticato per le sue non eccelse doti tecniche, ma Matteo è ormai veterano e pronto in ogni occasione a rilevare i titolari.

Pizarro 6,5: tanto oro quanto pesa. Giocatore la cui sola presenza in campo tranquillizza i compagni (e i tifosi…). Anche in questa occasione deve stringere i denti, ma è uno di quegli esempi, presenti in serie A, di giocatore d’altri tempi. Il centrocampo è il suo.

Perrotta 6,5: cambiano gli allenatori, cambiano i moduliu, pasano gli anni, ma Simone “sette polmoni” è sempre presente. Probabilmente i tecnici fanno le formazioni: dove c’è un buco va Super Simo. Elegante la sua azione da cui è nato il secondo gol.

Taddei 7: ci dobbiamo inchinare a giocatori come lui. Torna dopo due mesi, gioca novanta minuti e insegue anche negli spogliatoi i giocatori del Genoa. Corre, corre e corre, però con qualità ed equilibrio. Ieri s’è capita la sua reale importanza in questa squadra.

Totti 7: è tornato Franceschino: era mai andato via? Alla faccia di chi diceva che lui e Borriello non possono coesistere, per l’intera gara si cercano e cambiano posizione ogni momento, come due ballerini. La condizione fisica c’è, e questo è più importante della giocata in se. Fosse entrato quella palla lanciata di sinistro da centrocampo…

Borriello 7,5: più che Jack Sparrow questo è Superman. Pali, traverse, gol di rapina: che acquisto. Nel pieno della maturità, dietro di lui trova un giovinotto di 34 anni che lo cerca in ogni dove, e Marco ringrazia. Il centravanti.

Simplicio sv: le campane suonino a festa: Simplicio (detto alla Ranieri) esiste!

giovedì 14 ottobre 2010

Marcel Vulpis ai microfoni di RomaCaffè




Oggi ai microfoni di RomaCaffè, programma radiofonico di RadioPowerStation 100.5, è intervenuto Marcel Vulpis, Direttore di sporteconomy.it.

Parliamo un po' di quello che si sta vivendo in questi giorni fuori dal campo, ma all'interno delle aule, degli uffici di Unicredit.


In questi ultimi giorni ho visto troppe notizie che escono a rullo sui giornali, vedo molto fumo e ancora poca sostanza, non c'è ancora un'offerta vera e propria, siamo ancora in una fase interlocutoria e la situazione interna di Unicredit , a livello aziendale, non aiuta.

La poltrona saltata di Profumo si pensava non avesse creato problemi.

La cessione ci sarà, ma c'è un rallentamento. E' ovvio che quando ci sono problemi in casa si dice il contrario. L'amministratore delegato a ventiquattro ore dalla crescita del peso dei libici all'interno del capitale Unicredit, quindi mi pare che qualche problemino ci sia stato se un amministratore che opera da quattordici anni decide di andarsene in ventiquattro ore firmando anche per la risoluzione contrattuale e la buona uscita di quaranta milioni di euro. Questo ci fa capire che c'è stata e ci sarà una rivoluzione epocale, perchè Ghizzoni è un altro tipo di manager rispetto a Profumo, parliamo in tutti i sensi di restaurazione bancaria.

Sawiris invece è uscito allo scoperto, prendendo tutti in contropiede, è reale questo interesse?

Tecnicamente nel momento in cui, il proprietario di un'azienda cosi importante, quinto operatore di telefonia mobile a livello europeo, non possiamo non credergli. Quello che però, secondo me, sarebbe interessante capire è quando questa offerta sarebbe stata fatta, l'aspetto temporale dell'offerta, se è stata fatta precedentemente all'inizio della cessione, portando quindi Unicredit a pensare che se, io Unicredit, ho un'offerta ancor prima di iniziare la trattativa, mi sento tranquillo di poter portare l'asset sul mercato, Sawiris ci sarà comunque e vedremo alla fine chi la comprerà. E in un contesto simile potrebbe essersi verificato il no a Sawiris.

Marcel cerchiamo di fare un po' chiarezza, tutti vogliono la Roma ma nessuno se la prende. Quella di Sawiris è stata la classica manifestazione di interesse, oppure un'offerta vera e concreta?

Io ho letto virgolettati di ogni tipo su Sawiris, ma l'unica domanda che dovrebbe esser stata fatta a Sawiris nel giorno di queste sue dichiarazioni, era quando ha fatto questa offerta? L'ha fatta adesso o l'ha fatta quattro mesi fa? Perchè l'aspetto della temporalità di questa offerta cambia di molto il peso dell'offerta stessa. Questo oggi Sawiris ci dovrebbe far capire. E anche se si è parlato si interesse o di offerta vincolante, perchè io non ho letto nei suoi virgolettati queste parole. Questa è una trattativa che ha diversi step di accesso prima di arrivare alla soluzione finale, io dico di stare attenti perchè la manifestazione di interesse non è un'offerta vincolante. È bene capire di cosa stiamo parlando, perchè fino a un mese fa chiunque poteva fare una manifestazione di interesse a Rothschild che, ripeto, è ben diversa da un'offerta vincolante. Può anche darsi che ci sia stato un altro step a livello colloquiale tra le parti, ma questo colloquio deve essere trasferito su carta. Quello che mi stupisce è che se davvero c'è stata questa offerta vincolante, l'ha fatta senza conoscere la situazione finanziaria della società? Cioè, si è esposto solo perchè è lo sponsor della Roma? Mi sembra strano, sarebbe singolare come approccio. Io non comprerei una realtà sportiva senza sapere cosa ci sia dentro, perchè un minuto dopo che ho fatto l'offerta vincolante, mi impegno a coprire anche i potenziali debiti della struttura.


Sawiris comprerà la Roma? Che percentuali possiamo darci ad oggi?

Leggendo testualmente le sue dichiarazioni, lui lascia una porta aperta, ma non si capisce chi deve spingere questa porta, c'è un processo di vendita in atto ed inviterei Sawiris a prender parte a quel gruppo di potenziali investitori del nuovo corso della Roma e quindi a tracciare questa benedetta offerta. Sa la vuole comprare davvero, deve far parte di questo gruppo, non può pensare che sia la banca ad andarlo a cercare.

Marcel, come giudichi il comportamento di Unicredit?

Da quello che so, sembra che Unicredit sia rimasta un po' basita per le dichiarazioni dell'egiziano, evidentemente non se l'aspettava ed essendo ancora oggi in corso la trattativa perchè non c'è stata nessuna offerta vincolante da parte di alcuno, evidentemente si aspetta un ritorno di Sawiris, che rientri e lo faccia ufficialmente nel tracciato percorso da Rothschild proprio per Unicredit. Sia chiaro, non si può comprare oggi l'As Roma senza far riferimento al percorso di vendita che ha tutta una serie di step previsti da Rothschild.

Non si rischia cosi di stare ad Unicredit, che gioca al rialzo?

L'asta di fatto c'è, perchè nel momento in cui ci sono più soggetti interessati all'oggetto è normale che almeno una volta ci sia un rialzo, ma fa parte del libero mercato.

Ma nel momento in cui arriva un'offerta valida, perchè la Roma non viene venduta?

Perchè al momento non c'è stata ancora nessuna offerta, diciamolo!

In chiusura, tre domande veloci : Ruota tutto intorno allo stadio? Una veloce panoramica sul riavvicinamento di Angelini e del fondo clessidra, ed infine, quello che poi stiamo pensando, tutte le strade portano ad Angelucci?

Per quanto riguarda Angelini e clessidra, non ho elementi per poter dare una valutazione.
Per quanto riguarda lo stadio, ti dico che secondo me lo stadio può essere la chiave di volta per portare una serie di soggetti a fare una serie di passi in avanti, è chiaro che molto importante è il ruolo delle istituzioni locali che facciano capire agli operatori interessati all'acquisto di questo club, quali sono le tempistiche per la realizzazione di questo stadio. Lo stadio ha un ruolo centrale, soprattutto nel calcio del futuro.

Ti ringraziamo per il prezioso intervento.

Grazie a voi, a presto.

martedì 12 ottobre 2010

Gianluca Pagliuca ai microfoni di RomaCaffè


Questa mattina, ai microfoni di Roma Caffè, programma radiofonico di Radio Power Station 100.5, è intervenuto Gianluca Pagliuca.



Buongiorno Gianluca, benvenuto.


Buongiorno a voi.

Approfittiamo della tua grande esperienza, sia con la maglia azzurra che internazionale, per parlare un po' della Nazionale di Cesare Prandelli, ti chiedo subito come vedi questa gara?

E' una gara difficile, perchè la Serbia è una buona squadra e in più hanno perso clamorosamente la partita di Sabato, quindo credo sia una sorta di ultima spiaggia. Si devono rifare, hanno una squadra buona, e credo che l'Italia avrà dei problemi che, anche se favorita, troverà una Serbia che cercherà di fare risultato positivo, da quello che dice il loro allenatore può bastargli anche il pareggio, quindi credo che giocheranno in molto sul difensivo, contropiede e via.

Cosa manca, secondo te, a quest'Italia?

Sicuramente manca anche un po' di esperienza perchè non dimentichiamo che Prandelli a quasi ricreato la squadra, giocano tantissimi ragazzi giovani, giocatori che hanno sicuramente futuro, non si può pretendere il massimo, non si possono vincere gli europei, penso che giocando tante partite, con l'esperienza accumulata nelle fasi della qualificazione, si ottengano ottimi risultati.


Abete ha detto che manca un centravanti stile Vieri. L'attaccante c'è, ed è Marco Borriello.


C'è Borriello, c'è Pazzini, c'è Gilardino, non manca un'attaccante stile Vieri. Secondo me manca solo un po' più di esperienza, a parte due o tre giocatori, sono tutti alle prime armi in Nazionale. Pur non giocando benissimo, hanno raccolto sette punti in tre partite, ci vuole solo un po' di calma, quindi secondo me fa bene Prandelli ad andare avanti per la sua strada.

A proposito di giocatori giovani, veniamo da tanti anni di Marcello Lippi ct della Nazionale; come vedi questa Nazionale giovane?

E' un segnale molto positivo, Lippi e Prandelli sono due allenatori completamente diversi, Prandelli ha convocato subito Cassano e Balotelli, mentre Lippi non lo avrebbe mai fatto, ed è importante che Prandelli non si faccia condizionare dal carattere di un giocatore, da quello che dice il pubblico. Io sono dell'idea che Prandelli convochi i giocatori in base a quello che fanno in campo, e non ha quello che sente dire. Lippi probabilmente, se doveva convocare un giocatore, si informava come era di carattere, invece uno deve essere come è e basta e convocarlo se è bravo, altrimenti deve rimanere a casa. Credo che quando Prandelli ha convocato Cassano e Balotelli gli abbia fatto un discorso serio, li fa giocare, ma è ovvio che devonoavere un comportamento adeguato, e si vedono i risultati, Cassano sembra un altro giocatore, e anche Balotelli, piano piano, sta crescendo.


Si gioherà a Genova questa partita, quale credi sarà l'apporto dello stadio Enrico Ferraris?

Credo bello, positivo, ci sono tanti giocatori della Sampdoria in Nazionale, e anche del Genoa, penso che il pubblico farà un grande tifo, poi hai comunque davanti Cassano e Pazzini, quindi sicuramente lo spettacolo non mancherà.

Lo speriamo, c'è bisogno di riportare un po' di tifo allo stadio, in un momento in cui il calcio si sta modernizzando quasi del tutto.


Si, sono d'accordo. Senza nulla togliere alla comodità di vedere una partita a casa, al caldo, davanti la televisione, andare allo stadio e tifare la propria squadra, è tutta un'altra storia, non ha paragoni.

Tu che di portieri te ne intendi, per questa Nazionale, vedi meglio Sirigu o Viviano?

Ho grande piacere che in questo momento sia preferito Viviano, però Sirigu anche è un ottimo portiere, come tanti altri, ci sono ottimi portieri italiani in questo momento, e sono molto contento. Tra i due, Viviano e Sirigu, penso che sono bravi tutti e due, però Prandelli credo preferisce Viviano che ha forse un po' più di spregiudicatezza, più personalità. Certo che se Sirigu non avesse fatto quell'errore con l'Estonia, probabilmente ci sarebbe ancora lui, però si sa che in Nazionale non gli perdonano niente.

Chi invece era partito è il portiere dell'under 21, Vito Mannone. Come lo vedi?

L'ho visto giocare una partita e non mi dispiace, è molto fisico, reattivo, sta facendo il terzo portiere all'Arsenal e credo sia un po' poco, sarebbe giusto che provasse un'altra esperienza.

Prima di salutarci, ti chiedo un commento su Francesco Totti, premiato ieri a Montecarlo con il Golden Foot 2010.


Un momento di critica nella carriera è normale, quando un giocatore come lui, che ha fatto la storia della Roma, secondo me è il giocatore più forte della storia di questa squadra, a trentaquattro anni è normale che non è più il Totti di prima, anche causa infortuni, io credo rimanga sempre comunque un grande. Sono uno dei pochi che gli ha parato due gol nella mia carriera, vivo anche queste soddisfazioni, e a mia volta sono atato anche io “vittima” dei suoi cucchiai, in Roma – Bologna su calcio di rigore!
Belle scene di calcio, con grande stima, grande rispetto, anche se non sarà più il Totti di prima, è un giocatore straordinario.

Grazie per il tuo intervento.

Grazie a voi, arrivederci.

lunedì 11 ottobre 2010

Alessandro Cochi ai microfoni di RomaCaffè



Questa mattina ai microfoni di RomaCaffè, programma radiofonico di RadioPowerStation 100.5, è intervenuto l' On. Alessandro Cochi, delegato per lo sport del comune di Roma.

Buongiorno e benvenuto. Partiamo subito dal mondiale di volley appena concluso, purtroppo l'Italia non ha trovato il podio, ma risalta comunque una bellissima organizzazione che ha visto Roma protagonista.


Si, pieno di pubblico, che ha fatto il tifo in maniera ordinata, con entusiasmo, ci dispiace per il podio però per noi, anche come amministrazione capitolina, era importante capire l'efficienza dell'organizzazione di Roma, anche se avevamo avuto conferme gia dai passati eventi come i mondiali di nuoto nel 2009, la finale di Champions e quest'anno il campionato di freestyle al Flaminio.

Vedere il palalottomatica tutto esaurito è anche uno stimolo importante per la pallavolo nell'ambito capitolino.

Direi di si, abbiamo comunque una squadra di vertice, abbiamo un presidente sensibile, anzi giungano a tutti loro i complimenti per il COL che è stato all'altezza della situazione.

Possiamo dire che comunque si è arrivati in semifinale a testa alta.

Ho visto ieri la partita, un po' di stanchezza c'era, rigiocare subito dopo non sarebbe stato facile.

La paura, infatti, è che alcuni si siano avvicinati a questi mondiali solo in occasione della finale e della finalina, e l'Italia contro la Serbia non ha fatto una gran partita, e non vedendo le partite precedenti si siano fatti un' idea sbagliata sulla squadra di Anastasi.

La partita contro gli stati Uniti rimane una pagina importante nella storia della pallavolo, purtroppo non abbiamo ripetuto quello che fece la cosidetta “generazione di fenomeni”, però insomma, ripeto, non è andata poi cosi male...

Certo il Brasile con quel 3 a 0 contro il Cuba, eguaglia un po' la “generazione di fenomeni”.

Direi proprio di si! Ma ricordiamo anche la pallavolo femminile che ottiene sempre bei risultati.

Percentuali alla mano, per quanto riguarda le future olimpiadi che vedono Roma tra le possibili candidate, come siamo messi?

Siamo ancora abbastanza lontani pe fare dei pronostici, abbiamo sicuramente Tokio che è una bella candidatura, ma io Roma attualmente la vedo molto molto forte, ovviamente ci sono infrastrutture da sistemare, e poi è giusto che una città antica, ma allo stesso tempo moderna, come Roma, si dia questa seconda possibilità.

Speriamo poi che un evento del genere possa porre fine a tutte le polemiche di Roma Capitale o Roma non Capitale.

Ribadiamo che Roma Capitale è stata votata anche dalla Lega, se c'è stata quella battuta stupida e sciocca da parte di Bossi, vorrei guardare un pochino oltre, al di la delle polemiche abbiamo provato a riequilibrare la situazione.

Uscendo un po' dal discorso, noi oggi volevamo tracciare un po' le somme su quel provvedimento tanto discusso che è la “tessere del tifoso”. A un mese e mezzo dall'inizio del campionato qualche numero possiamo analizzarlo.

Come delegato alle politche sportive, sono anche io sempre contro, l' ho detto subito, è un provvedimento più commerciale che aggregativo sociale, ho sempre invitato le associazione e le società sportive ha portare avanti delle politiche sui prezzi, per le famiglie, incentivando quello che dovrebbe contrastare il calcio troppo televisivo, cosi detto moderno. Cosi facendo si allontata il dodicesimo che in campo che da anni contraddistingue questo sport.
I tifosi sono cittadini come tutti gli altri e meriterebbero lo stesso trattamento che viene riservato a qualsiasi cittadino italiano, al di la ovviamente di chi sbaglia, ma ci sono gia situazioni restrittive, c'è il decreto Pisanu. Credo che i tifosi andassero interpellati, si è discusso e deciso di una legge senza sentire la controparte. Comunque, sono abbastanza contrario, spero che quanto prima ci si sieda e si discuta di politica dei prezzi, e per quanto riguarda la sicurezza per le famiglie, non sono i metodi repressivi che daranno questo tipo di rassicurazione.

Quindi, possiamo dire, tessere del tifoso no?

Ormai è andata, però si, tessera del tifoso non condivisa, non capisco perchè esiste come decreto e no al calcio moderno.

Grazie per il tempo che ci hai dedicato, ti auguriamo una buona giornata.

Grazie a voi, arrivederci.

sabato 9 ottobre 2010

La radio a Roma


Di questi tempi, lo scorso anno, se ne andava uno degli uomini che ha dato un significato alla radio parlata dell'etere romano.
Da lui, via via tutti gli altri, hanno preso spunto, o hanno imparato a fare radio, con risultati a volte eccellenti a volte deludenti, ma non è questo il punto.
Ha dato inizio a una popolarità diversa dell'etere romano, avvicinando trasversalmente ascoltatori di ogni estrazione sociale, orientamento politico e sportivo.
Al di la delle mie povere insignificanti parole, Gianni Elsner èra uomo come ogni uomo dovrebbe aspirare ad essere, universale, umile e grande allo stesso tempo.
Grazie a lui ho iniziato ad interessarmi al mondo delle talk radio romane. Lui èra laziale, io no, ma questo non ha fatto la differenza, perché la qualità non ha bisogno di etichette per essere riconosciuta e il valore di un apprezzamento cresce quando chi lo fa, è di idee, fede, o pensiero diverso dall'altro.
Grazie a lui quindi.
In questi giorni però dobbiamo dire addio anche a Paolo Mazzullo, ideatore e conduttore, direttore di Radio Rock.
Questa radio, ormai storica nel panorama romano, èra qualcosa di pionieristico all'epoca della sua nascita.
Nel 1984 non si pagavano ancora milioni di euro per una frequenza e un gruppo di amici riuscì a realizzare un progetto che ancora oggi vive e cresce, e che probabilmente sopravvivrà a tutti loro.
Radio Rock da emittente locale che amava diffondere in modo alternativo una musica alternativa, che troppo spesso veniva considerata un prodotto di nicchia, ha dato una svolta significativa alla conoscenza e diffusione della musica Rock.
Personalmente ho amato questa radio, l'ho ascoltata e spesso mi sono sentito parte di essa, tale èra la capacità di comunicazione e coinvolgimento emotivo dei conduttori e della musica che trasmettevano.
Non posso negare che negli anni mi sia poi allontanato. Forse perché ho avvertito come altri la perdita di quella genuinità e spontaneità che èra palese nell'idea del progetto iniziale, forse perché ho cominciato ad avvertire il cambiamento, tra le pause pubblicitarie dei primi anni novanta (una ogni ora e mezzo), e quelle degli ultimi dieci anni, forse perché la lettura dei “messaggini” di ogni tipo andava sempre più spesso a coprire le note di una canzone, ma questa è un'altra storia.
Paolo Mazzullo non c'è più, ed io che non lo sopportavo, perché m’irritavano la sua spocchia, le sue strane elucubrazioni mentali, il suo modo di trattare senza mezzi toni, chiunque volesse contraddirlo, voglio dire GRAZIE Paolo, grazie anche a te.
Perché Radio Rock è stata un punto di riferimento per me, a volte fonte di ispirazione e tu sei parte di essa ( oppure è la radio ad essere parte di te...) e con essa vivrai ancora per molto molto tempo.
Grazie!