CHIAMA IN DIRETTA ALLO 06 36 00 40 73 OPPURE INVIA UN SMS AL 338 88 444 10

martedì 30 marzo 2010

Carlo Mazzone ai microfoni di RomaCaffè


Il mister Carlo Mazzone è intervenuto questa mattina ai microfoni di RomaCaffè, trasmissione radiofonica in onda sulle frequenze di Radio Power Station.

Mister, per cominciare, un commento alla partitissima di sabato vinta dalla Roma.
«Prima di tutto è stata una bellissima partita, giocata a viso aperto da entrambe le squadre. E’ stato un piacere vederla. Se vogliamo essere sinceri, forse un pareggio era il risultato più giusto, ma visto quante volte alla Roma certe situazioni sono andate contro, sono state negative, è giusto che abbia vinto. Anzi, è meglio così, siamo tutti contenti»

A Roma nessuno si nasconde più: si parla apertamente di scudetto. Lei che idea si è fatto sulle possibilità di vincere il titolo?
«Noi romani abbiamo sempre avuto un problema di costituzione: ci abbattiamo troppo facilmente, e ci esaltiamo eccessivamente. Ora siamo ad un punto dalla vetta, viviamo questa nuova situazione di classifica con impegno e serenità. Ci tengo a mandare un messaggio: voliamo bassi, ma concentrati. Insomma, testa bassa e pedalare! Dobbiamo vivere alla giornata, senza fare troppi calcoli, che sono logoranti per tutti anche per la squadra. Facciamo i sornioni, e continuiamo a bluffare con la storia che siamo già contenti di come sono andate le cose. E intanto...prepariamo l’agguato! ».

Mister una cosa volevamo chiederle: cosa ricorda di quel pazzo pareggio a Brescia contro l’Atalanta?
«C’era stata nei miei confronti qualcosa di brutto. I tifosi dell’Atalanta colpivano con gli insulti mia madre e Roma. Non solo due cose che non c’entravano nulla, ma che da sempre mi sono nel cuore. Sò andato fuori di testa...Poi c'è chi quel gesto l'ha gradito, e chi non l'ha gradito. Io sono tra quelli che l'hanno gradito».

Proprio a Brescia lei ha avuto l’occasione di allenare Roberto Baggio. E prima ancora aveva allenato Francesco Totti. Si sente un privilegiato?
«Ho avuto la fortuna di allenare i due più forti calciatori italiani, e questo nessuno potrà mai togliermelo. Nella fortuna, la “sfiga” di avere avuto Roberto a fine carriera e con qualche problemino al ginocchio, anche se sapeva essere sempre decisivo. E Francesco era “regazzino regazzino”. Ma ringrazierò sempre per averli conosciuti ed allenati. Oggi li seguo come fossero miei figli, è un legame extracalcistico, è un legame sul piano umano».

Francesco ha sempre parole di stima nei suoi riguardi. Come si gestisce un talento così immaturo?
«Avevo delle sensazioni forti sul suo valore. C’era un conflitto tra il “Carlo uomo” e il “Carlo allenatore”. Uno mi diceva “Ahò, non è che te sbagli?” e l’altro gli rispondeva “Ma che te sbagli, non vedi che ha dribbling, destro e sinistro, tiro, corsa”. Alla fine nessuno dei due si è sbagliato per fortuna».

Oggi nella Roma c’è un altro talento ancora acerbo, è Jeremy Menez. Lei che idea si è fatto del giocatore?
«Menez è bravo davvero, ma è sempre “incazzato”. Gli riconosco un grande valore tecnico, ma deve superare il suo essere introverso. Deve sorridere, ha davanti una bella carriera. Io voglio mandargli un messaggio: noi ti vogliamo bene, anche perchè indossi una maglietta che per noi è importantissima nella nostra vita. Onorala sorridente e felice. Fai un bel gol dribblando due-tre uomini, e poi corri sotto la curva!»

Parlando di allenatori, chi secondo lei oggi è il migliore?
«Non voglio fare una classifica. Nel calcio europeo in assoluto il migliore è Lippi. Ma in generale, non è arroganza, gli allenatori italiani sono i migliori: non è un caso che le grandi squadre europee vengano a pescare sempre dalle nostre panchine. Gli allenatori stranieri valorizzano l’aspetto tecnico del giocatore, noi al giocatore sappiamo allenare la tecnica, la tattica, la fisicità. Coverciano è una scuola vincete e sempre attuale».

venerdì 26 marzo 2010






Speciale big match Roma-Inter: attaccanti a confronto Vucinic vs Eto'o



Dieci gol in campionato per Eto'o, nove per Vucinic, Roma-Inter è anche la sfida tra due grandi attaccanti, entrambi in un ottimo momento di forma; se il 2010 non era cominciato nel migliore dei modi per il camerunense dell' Inter, con tanti problemi fisici dovuti anche alla partecipazione alla Coppa d' Africa, altrettanto non può dirsi per il montenegrino, autore di sei gol nel nuovo anno, compresa la splendida tripletta rifilata all' Udinese.


Le carriere

Nonostante le carriere dei due bomber possano sembrare molto diverse, con Eto'o abituato da sempre a grandi palcoscenici già prima di venire in Italia, e Vucinic che a differenza del camerunense è esploso nel nostro campionato, entrambi hanno fatto anni di gavetta in squadre minori prima di arrivare nel calcio che conta.

Samuel Eto'o inizia la sua carriera nel Real Madrid dove però non riesce mai a dimostrare le sue doti, e infatti viene ceduto, prima in prestito al Lèganes, poi definitivamente al Mallorca. E' qui che nasce la stella di Samuel Eto'o; infatti nelle Baleari l' attaccante africano inizia a segnare con grande regolarità e regala al suo club un' inaspettata Coppa del Re segnando una doppietta nella finale contro il Recreativo Huelva. Lascia il Mallorca dopo cinque stagioni per approdare al Barcellona; con i blaugrana vince tre campionati spagnoli, due Champions League, una Coppa del Re e si aggiudica il titolo di capocannoniere della Liga nel 2006. Nell' estate del 2009 passa dal Barcellona all' Inter nell' operazione che porta Ibrahimovic nel club catalano con uno score di 107 gol in 142 partite (in media tre gol ogni quattro match!). In Italia il talento del camerunense stenta a decollare, ma dopo un periodo di naturale ambientamento, in molti sono pronti a scommettere che in questo finale di stagione l' ex attaccante del Barcellona dimostrerà tutto il suo valore

L' inizio di carriera di Vucinic è legato al nome di Pantaleo Corvino, allora Ds del Lecce, che nell' estate del 2000 acquista il montenegrino dallo Slutjeska e lo porta a Lecce ancora giovanissimo. La miglior stagione in salento per Vucinic è il 2004/2005, dove riesce a segnare, con Zeman in panchina, 19 gol in 28 partite e grandi club iniziano a interessarsi a lui. Resta a Lecce anche l' anno dopo non riuscendo però nell' impresa di salvare i giallorossi che retrocedono nonostante
l' ottimo campionato dell' attaccante. L' anno dopo passa alla Roma dove, nella sua prima stagione, non riesce a replicare le ottime prestazione messe in mostra a Lecce. La consacrazione a livello europeo, tuttavia, non tarda ad arrivare: nella stagione 2006/2007 infatti inizia a segnare con regolarità mettendosi in mostra anche in Champions League grazie ai gol contro il Manchester, la Dinamo Kiev e lo Sporting Lisbona. L' anno dopo, il 2008, segna sempre in Champions, due gol al Chelsea e firma il rinnovo del contratto con la Roma fino al 2013.

Dopo un 2009 sfortunato per colpa di un infortunio al menisco, inizia nel migliore dei modi la nuova stagione segnando gol importanti e trascinando la Roma all' inseguimento della capolista Inter.

Caratteristiche tecniche

Più tecnico il numero nove giallorosso, più cattivo sotto porta l' interista, entrambi gli attaccanti fanno della velocità e della forza fisica la loro arma migliore; simili nelle posizioni in campo anche se Vucinic predilige partire da una posizione laterale per poi accentrarsi, mente Eto'o può giocare in più ruoli dell' attacco: infatti, mentre nel Barcellona ricopriva il ruolo di punta centrale del trio d' attacco, nell' Inter ha spesso iniziato da seconda punta al fianco di Milito o addirittura largo a destra nel tridente.

Fuori dal campo

Entrambi i giocatori sono impegnati nel sociale per cercare di migliorare le condizioni di vita dei loro paesi d' origine; Vucinic in patria è considerato una leggenda ed è l' idolo di tanti bambini, mentre Eto'o oltre ad essere ambasciatore per l' Unicef è da anni impegnato in campagne contro il razzismo.


Francesco Perugini.

Il resoconto della 30^ giornata di Seria A


Risultati 30^ giornata:
Atalanta - Cagliari 3-1
Bari - Sampdoria 2-1
Bologna - Roma 0-2
Catania - Fiorentina 1-0
Genoa - Palermo 2-2
Inter- Livorno 3-0
Lazio - Siena 2-0
Napoli - Juventus 3-1
Parma - Milan 1-0
Udinese - Chievo 0-0

Le partite di mercoledì

Ultimo turno infrasettimanale di questo campionato caratterizzato dalle vittorie in testa alla classifica di Inter e Roma e dalla sconfitta del Milan a Parma, che rischia di segnare il destino dei rossoneri in questo campionato.

I nerazzurri si sbarazzano senza troppe difficoltà di un Livorno sempre più ultimo in classifica e con sei gol al passivo nelle ultime due trasferte. La vittoria degli uomini di Mourinho porta le autorevoli firme di Eto'o (doppietta per lui) e di Maicon e fa ben sperare il popolo interista in vista della sfida al vertice di sabato contro la Roma; infatti a otto giornate dalla fine sono proprio i giallorossi i rivali più accreditati per la lotta all scudetto: la squadra di Ranieri ha infatti battuto, con gol di Riise e Baptista, il Bologna di Franco Colomba già salvo da diverse giornate, e spera nel recupero di Francesco Totti per il big match di sabato contro i nerazzurri.

Se Mourinho e Ranieri possono dunque sorridere, di tutt' altro umore è Leonardo dopo la sconfitta del suo Milan a Parma; i rossoneri infatti, non sono riusciti ad avere la meglio contro una squadra, quella di Guidolin, che ha ormai ben poco da chiedere a questo campionato, essendosi salvata con ben dieci giornate, risultato importante per una neopromossa.

Col passare delle giornate si fa sempre più interessante anche la lotta per il quarto posto: dopo i risultati di questo turno infatti, il Palermo (2-2 col Genoa) si riappropria della quarta posizione in solitaria, aiutato anche dalla sconfitta della Samp a Bari; la squadra di Ventura , grande sorpresa del campionato, può adesso seriamente impensierire Genoa, Juventus e Napoli per un posto in Europa League.

Brutta sconfitta a centro classifica per la Fiorentina a Catania (1-0 Mascara), che continua così il suo campionato caratterizzato da alti e bassi; non basta ai viola l' ingresso nel finale del gioiellino Babacar, autore comunque di un' ottima prova, per risollevare le sorti dell incontro;e intanto le voci che vorrebbero Prandelli lontano da Firenze nella prossima stagione si fanno sempre più insistenti.

In zona salvezza importante successo per la Lazio, che in un Olimpico gremito da più di quarantamila spettatori, batte il Siena e si allontana così dalla zona calda della classifica. Vittoria fondamentale anche dell' Atalanta che a Bergamo batte tre a uno il Cagliari e resta a meno quattro punti dal quartultimo posto.

Il posticipo

E' un Napoli formato Champions quello che batte tre a uno la Juve al San Paolo. Grande prova di carattere per gli uomini di Mazzarri, che dopo essere andati in svantaggio (gol di Chiellini) e aver sbagliato un rigore con Hamsik, trovano la forza per ribaltare il risultato. Il grande protagonsita della serata è Quagliarella che oltre a segnare il gol del sorpasso si procura anche il rigore e serve ad Hamsik l' assist per il gol del pareggio. Per la Juve, un solo punto nelle ultime tre partite, la crisi continua e la cura Zaccheroni non sembra aver dato i frutti che società e tifosi si aspettavano.

Francesco Perugini

martedì 23 marzo 2010

ACEA prossima alla privatizzazione

Il Consiglio Comunale approva un piano di privatizzazione, in coerenza con il Decreto Ronchi. Forti le proteste dei cittadini: “l’acqua deve rimanere un bene pubblico”









Sembra essere molto complesso il futuro dell’ACEA S.p.A. (Azienda Comunale Energia e Ambiente), il più grande operatore idrico nazionale, che copre le regioni di Lazio, Toscana, Umbria e Campania.

Lo scorso 11 febbraio, il consiglio comunale di Roma, si è pronunciato favorevolmente sulla privatizzazione, nei prossimi anni, del colosso dell’acqua.

“Bisogna porre in essere tutte le azioni necessarie per delineare un percorso di cessione delle quote azionarie di ACEA in eccesso rispetto ai limiti indicati dalla legge”.

Queste le parole della mozione votata al Campidoglio, in una giornata controversa, vista la folta presenza di manifestanti subito fuori l’aula, al grido di “l’acqua è un bene pubblico”.

Per comprendere questa scelta, bisogna però fare un piccolo salto indietro, allo scorso autunno. Nei prossimi anni, conseguenza dell’approvazione del “decreto Ronchi”, legge 166/2009, le società quotate, a maggioranza pubblica, dovranno portare questa partecipazione statale al 40%, entro il 2013, e sotto il 30% entro il 2015.

Al 2010, il gruppo ACEA, è così composto:

* 51% Comune di Roma
* 30,074% Mercato azionario
* 9,981% GDF Suez S.A. (una azienda energetica francese)
* 8,945% Caltagirone Francesco Gaetano

Il gruppo perderebbe, così, la sua quota riservata al Comune di Roma, a favore di privati (italiani o esteri), che acquisirebbero il monopolio della gestione idrica. Questo processo, oltretutto, non vedrebbe alcuna istituzione di bandi di gara, bensì si risolverebbe con procedure private di acquisizione.

Una mossa, quella della privatizzazione, che ha sollevato un polverone di critiche. Una su tutte quella della privatizzazione dell’acqua pubblica. Concedendo a dei privati il monopolio della gestione idrica su Roma, naturale sarebbe, nei prossimi anni, un innalzamento dei prezzi, con conseguenze quanto meno discutibili, moralmente ed economicamente.

Appare così una soluzione quanto meno semplice e di breve periodo quella della privatizzazione del colosso idrico, vista la continua discesa del prezzo delle azioni della società (nel 2008 il prezzo per azione si aggirava attorno ai 14 euro, contro i 7,4 del 2010) e degli utili, che in poco più di un anno hanno visto una riduzione di circa il 30% (dai 3144 milioni di euro a poco più di 2100 euro). La vendita della società gli scorsi anni, avrebbe portato un vantaggio decisamente più elevato per le casse del Comune.

A tale ragione, nessuna valutazione di piano industriale è stata effettivamente studiato, piuttosto si è presa la palla al balzo, sfruttando le possibilità offerte dal decreto Ronchi, non per una liberalizzazione del settore, piuttosto per una apertura a nuovi privati, anche in un campo ed un settore, quello dell’acqua, di sussistenza e fondamentale per le famiglie.


Serie A, trentesima giornata


Quarto ed ultimo turno infrasettimanale in serie A che si aprirà mercoledì 24 marzo, e si chiuderà giovedì 25 con il posticipo Napoli-Juventus.

Le partite di mercoledì
Occhi e riflettori saranno puntati ovviamente sui match delle tre squadre che si stanno giocando il campionato, Inter, Milan e Roma, che sulla carta non hanno impegni proibitivi (rispettivamente contro Livorno, Parma e Bologna) ma che possono riservare delle insidie.
Infatti, sebbene Parma e Bologna siano due squadre che non hanno più molto da chiedere a questo campionato, il fatto di giocare senza troppe pressioni e senza l’ obbligo di fare risultato rende le partite di Roma e Milan più complicate di quanto possa dire la classifica; il Bologna infatti nel girone di ritorno ha cambiato marcia, battendo squadre ben organizzate come Napoli e Fiorentina e pareggiando contro il Milan, mentre il Parma, dopo un periodo di appannamento, ha ritrovato fiducia e risultati centrando l’ obbiettivo salvezza con dieci giornate d’ anticipo.

Discorso ben diverso invece per Inter-Livorno, dove la squadra di Cosmi è obbligata a fare risultato a San Siro se vuole continuare a sperare nella salvezza. I toscani infatti, dopo il pesante K.O. di Bergamo contro l’ Atalanta, sono sprofondati all’ ultimo posto in classifica a meno cinque punti dalla Lazio quart’ ultima.

In zona Champions League, la Sampdoria va a far visita al Bari (Cassano torna per la prima volta al San Nicola da avversario), mentre il Palermo se la vedrà contro un Genoa desideroso di far dimenticare ai propri tifosi la pesante sconfitta di Firenze.
La trentesima giornata di serie A non sarà però importante solo per la lotta al vertice, ma anche per i tanti incroci che ci sono tra squadre in zona retrocessione; il match tra Lazio e Siena infatti, nonostante la parole del presidente del Siena Mezzaroma che ritiene la partita contro i capitolini una gara come le altre, sarà decisivo per le sorti di entrambe le squadre: una vittoria del Siena potrebbe infatti portare la squadra di Malesani ad un solo punto dalla quart’ ultima e far avvicinare pericolosamente la Lazio all’ incubo della serie B.

Sempre in chiave salvezza altrettanto importanti sono le partite tra Atalanta e Cagliari, con i Bergamaschi che vogliono dare un seguito alla bella vittoria contro il Livorno, e quelle tra Udinese e Chievo,e soprattutto tra Catania e Fiorentina, con i siciliani alla ricerca di punti salvezza, mentre i viola tentano un’ incredibile rimonta per le zone alte della classifica.

Il posticipo
Come detto il posticipo vedrà di fronte Napoli e Juventus; in un San Paolo che sarà gremito in ogni ordine di posti, come sempre quando a Napoli arrivano i bianconeri, gli uomini di Zaccheroni cercheranno di uscire dalla crisi facendo affidamento sul ritorno tra i pali di Manninger e sull’ ottimo momento di forma di Candreva (uno dei pochi insieme a Del Piero ad essere risparmiati dalla contestazione dei tifosi); dal canto suo il Napoli, orfano di Dossena fermo per un guaio muscolare, cercherà di ritrovare la vittoria che manca ormai da due mesi (Livorno-Napoli 0-2, era il 24 gennaio).

Francesco Perugini

IL PUNTO SUI PRINCIPALI CAMPIONATI ESTERI


PREMIER LEAGUE

Un mezzo passo falso del Chelsea di Carlo Ancelotti, 1 - 1 col Blackburn, permette al Manchester United (2 – 1 sul Liverpool)di allungare in testa alla classifica e di portarsi a più quattro sui blues. In Inghilterra però la lotta per il titolo non è limitata a queste due squadre: infatti col successo per 2- 0 nel derby londinese col West Ham, l’ Arsenal scavalca il Chelsea al secondo posto in classifica e si porta a due sole lunghezze di distanza dallo United. Sempre molto emozionante in Premier è anche la lotta per il quarto posto, che vede quattro squadre in lotta: Tottenham, Manchester City, Liverpool e Aston Villa, quest’ ultima fermata sabato sul 2 – 2 nel “derby delle Midlands” dal modesto Wolverhampton . Nella parte bassa della classifica c è da segnalare la vittoria del Portsmouth, ormai quasi matematicamente retrocesso e a rischio fallimento, ai danni dell’ Hull City e quella del Wigan a tempo ormai scaduto in casa contro il Burnley.

RISULTATI: Arsenal-West Ham 2-0; Aston Villa-Wolverhampton 2-2; Blackburn-Chelsea 1-1; Everton-Bolton 2-0; Fulham-Man. City 1-2; Man. United-Liverpool 2-1; Portsmouth-Hull City 3-2; Stoke City-Tottenham 1-2; Sunderland-Birmingham 3-1; Wigan-Burnley 1-0.

CLASSIFICA: Manchester United 69, Arsenal 67, Chelsea 65, Tottenham 55, Manchester City 53, Liverpool 51, Aston Villa 50, Everton 45, Birmingham 44, Fulham 38, Stoke City 36, Blackburn 35, Sunderland 34, Bolton 32, Wigan 31, Wolverhampton 28, West Ham 27, Burnley 24, Hull City 24, Portsmouth 13.

LIGA SPAGNOLA

Il Real Madrid chiama (3-1 contro lo Sporting Gijon), il Barcellona risponde (4-2 al Saragozza): in testa alla classifica dopo la ventisettesima giornata non cambia nulla, con la squadra di Guardiola e quella di Pellegrini appaiate in testa con sessantotto punti. Dietro di loro c’ è il vuoto, col Valencia ,terzo, a meno diciotto punti dalla coppia di testa. Intanto il sorprendente Maiorca sale al quarto posto dopo il 4-1 rifilato all’ Atletico Madrid e la contemporanea sconfitta del Siviglia contro l’ Espanyol. Importanti vittorie in chiave salvezza del Valladolid contro il Deportivo La Coruna, del Malaga in casa contro il Villareal e del Racing Santander , 3-1 ai danni dell’ Osasuna.

RISULTATI: Malaga-Villareal 2-0; Xerez-Tenerife 2-1; Espanyol-Siviglia 2-0; Dep. La Coruna-Valladolid 0-2; Real Madrid-Sporting Gijon 3-1; Atl. Bilbao-Getafe 2-2; Maiorca-Atl. Madrid 4-1; Osasusa-R. Santander 1-3; Saragozza-Barcellona 2-4; Valencia-Almeria 2-0.

CLASSIFICA: Real Madrid &8, Barcellona 68, Valencia 50, Maiorca 46, Siviglia 44, Atl. Bilbao 42, Dep. La Coruna 42, Getafe 37, Villareal 36, Atl. Madrid 34, Almeria 33, Sporting Gijon 32, Osasuna 31, Espanyol 31, Malaga 30, Racing 30, Saragozza 26, Valladolid 23, Tenerife 23, Xerez 18.

BUNDESLIGA

Ventisettesima giornata di campionato caratterizzata dai passi falsi del trio di testa: sconfitte ber Bayern e Bayer, solo un pareggio per lo Shalke ad Amburgo. In zona Europa League fondamentale successo del Werder, che prova a rialzarsi dopo una stagione anonima centrando la qualificazione europea. In zona retrocessione importante vittoria del Friburgo contro la sorpresa Magonza, e dell’ Herta Berlino che rifila un sorprendente 5-1 ai campioni in carica del Wolsburg.

RISULTATI: Eintracht F.Forte-Bayern Monaco 2-1; Wolsburg-Herta Berlino 1-5; Norimberga-Hoffeneim 0-0; Borussia Dortmund-Bayer Leverkusen 3-0; Stoccarda-Hannover 2-0; Werder Brema-Bochum 3-2; Colonia-Borussia M. 1-1; Friburgo-Magonza 1-0.

CLASSIFICA: Bayern Monaco 56, Shalke 04 55, Bayer Leverkusen 53, B. Dortmund 48, Werder Brema 45, Stoccarda 38, Eintracht F.Forte 38, Magonza 38, Wolsburg 27, Hoffeneim 33, Borussia M. 31, Colonia 28, Bochum 27, Norimberga 25, Hannover 23, Friburgo 23, Herta Berlino 18.

Francesco Perugini.

Man. Utd

69

Arsenal

67

Chelsea

65

Tottenham

55

Man. City

53

Liverpool

51

Aston Villa

47

Birmingham

45

Everton

45

Fulham

38

Stoke City

36

Sunderland

34

Blackburn

35

Bolton

31

Wigan

31

Wolfes

28

West H.

27

Burnley

24

Hull City

24

Ptsmouth

13

lunedì 22 marzo 2010

Il resoconto della 29^ giornata di Serie A


Risultati 29° giornata:

Atalanta- Livorno 3-0

Bari-Parma 1-1

Cagliari- Lazio 0-2

Chievo- Catania 1-1

Fiorentina- Genoa 3-0

Milan- Napoli 1-1

Palermo- Inter 1-1

Roma- Udinese 4-2

Sampdoria- Juventus 1-0

Siena- Bologna 1-0

GLI ANTICIPI

La ventinovesima giornata si apre insolitamente con tre anticipi, il primo dei quali vede opposto una Fiorentina in gran crescita a un Genoa desideroso di entrare in Europa League per il secondo anno consecutivo. La partita ha però una sola protagonista in campo, ed è la squadra di Cesare Prandelli che con tre gol firmati Santana, Gilardino e Babacar (primo gol in A a soli 17 anni) umilia gli uomini di Gasperini e continua a sperare in un piazzamento europeo.

In serata occhi puntati sullo stadio Olimpico per Roma- Udinese e sul Barbera di Palermo dove va in scena la partita tra la squadra di casa e la capolista Inter. I giallorossi superano con qualche affanno di troppo i friulani grazie a una prova sontuosa di Mirko Vucinic (autore di 3 reti) e un gol di Luca Toni, rosicchiando così due punti alle milanesi. Per i friulani è il solito Di Natale (doppietta) a fare la differenza, sempre più leader della classifica cannonieri.

Al Barbera, invece, un Inter galvanizzata dalla vittoria di Londra contro il Chelsea non va oltre il pareggio affrontando la sorpresa del campionato: il Palermo. Ad aprire le marcature della contesa sono i nerazzurri con il sempre decisivo Diego Milito, raggiunti poi a metà del primo tempo dall’ uruguayano Cavani. Per entrambi, fino ad ora, stagione più che positiva.

LE PARTITE DELLA DOMENICA

Al Milan non riesce il sorpasso ai danni dei cugini; gli uomini di Leonardo, infatti, impattano contro un ottimo Napoli, riuscendo a rimontare con Inzaghi il gol iniziale di Campagnaro. Partita superlativa nel giorno del suo compleanno per Ronaldinho, ormai rinato dopo qualche stagione in ombra.

A centro classifica la situazione non cambia molto complici i pareggi tra Bari e Parma (vantaggio dei ducali con Zenoni e pareggio firmato da Masiello) e Chievo- Catania (a segno i due bomber Pellissier e Maxi Lopez). Per quest’ultimo match la quota Snai era stata sospesa dal venerdì per il rischio combine.

Nella parte bassa della classifica, in conclusione, vittoria scaccia crisi della Lazio che, batte per due a zero un Cagliari già salvo da diverse giornate, e allontana momentaneamente i fantasmi della serie B; ottima partita dei due attaccanti Rocchi e Floccari, che con un gol a testa nel primo tempo spianano la strada per la vittoria dei capitolini sui sardi. Successi importantissimi, sempre in chiave salvezza, anche per Siena (primo gol in serie A per Larrondo) e Atalanta, rispettivamente contro Bologna e Livorno; la partita di Bergamo, inoltre, ha lasciato l’ amaro in bocca al tecnico dei toscani Serse Cosmi, che nel post-partita ha lanciato accuse dirette verso i suoi giocatori, etichettandoli come senza attributi.

IL POSTICIPO

Se nel pomeriggio al Milan non era riuscito il sorpasso ai danni dell’ Inter in testa alla classifica, in serata un sorpasso c’ è stato: la Sampdoria, infatti, battendo uno a zero la Juventus a Marassi, si stabilisce in quarta posizione, supera i bianconeri in classifica e raggiunge il Palermo a quarantasette punti.

La partita, dopo un primo tempo di grande intensità ma con poche emozioni, viene decisa dalle giocate di Antonio Cassano,che oltre al gol, gioca su livelli altissimi e manda letteralmente in estasi il pubblico doriano. Per la Juventus, contestata dai tifosi a fine partita, è la seconda sconfitta in quattro giorni dopo la deludente disfatta con conseguente eliminazione dall’Europa League contro il Fulham e la decima complessiva in stagione.

Francesco Perugini

giovedì 18 marzo 2010

Metro C: a rischio la realizzazione?













Roma Metropolitane smentisce, ma l’aumento dei costi potrebbe bloccare la messa in opera della tanto attesa terza



Sta per diventare un caso la realizzazione della “Metro C”, la tanto agognata terza linea di Roma. A lanciare la polemica è l’associazione di “Italia Nostra”, insieme ai comitati di cittadini Progetto Celio e Associazione degli abitanti per la tutela e valorizzazione del centro storico di Roma.

Sotto osservazione, nello specifico, è la tratta T3, quella che dovrebbe collegare San Giovanni, Amba Aradam, Colosseo.

“La spesa iniziale era stata fissata in 3,1 miliardi di euro” dichiara Carlo Ripa di Meana, presidente della sezione romana di Italia Nostra, “invece costerà alla collettività oltre 5 miliardi di euro”. Costi quasi raddoppiati, che risultano più che triplicati rispetto al progetto iniziale di spesa, poco superiore al miliardo di euro.

“La Tratta T3, lunga poco più di 2,5 km”, dichiara Antonio Tamburrino di Italia Nostra, “era stata preventivamente accreditata per 510 milioni di euro. Già nel progetto definitivo si arrivò a raddoppiare la spesa, fino ad 1 miliardo e 305 milioni di euro. Se si fosse fatta una gara internazionale, visti i costi ridotti delle opere in Europa, si sarebbe potuto spendere poco più di 200 milioni, con un avanzo di più di 800 milioni di euro, con cui lastricare binari d'oro e garantire un vitalizio a tutti gli abitanti del centro storico. Non siamo contrari alla realizzazione della metropolitana, ma i costi colossali dell'opera, connessi ai rischi legati alla metodologia di scavo in aree archeologiche sensibili, impongono un confronto pubblico con la collettività che non c'è mai stato”.

Questo aumento dei costi, legato alle problematiche costruttive, ha così portato uno stop alla realizzazione dei lavori, visto il blocco “a livello autorizzativo” e l’esame del CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) tuttora in corso, dopo lo stop del Comitato per i Lavori Pubblici della Regione Lazio del 22 dicembre scorso.

Subito è arrivata la smentita da “Roma Metropolitane”, la quale, con una nota dello scorso 3 febbraio, ha specificato: "A seguito delle recenti notizie di stampa relative a presunte bocciature del progetto della tratta T3 (San Giovanni-Colosseo) della Linea C, Roma Metropolitane ritiene necessario informare sul reale stato della procedura autorizzativa. Il 31 luglio 2009 Roma Metropolitane ha trasmesso il Progetto Definitivo della Tratta T3 a tutte le Amministrazioni interessate. Il 23 ottobre 2009 si è svolta la Conferenza dei Servizi, convocata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel cui ambito sono pervenuti i pareri favorevoli. Il 18 dicembre 2009 il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici si è pronunciato “(…) rilevando innanzitutto che la documentazione pervenuta è articolata e completa ed affronta una configurazione di una complessità del tutto eccezionale in termini tecnici, idrogeologici e archeologici” e si è espresso “favorevolmente con alcune prescrizioni e precisazioni di carattere marginale.”

Il 21 gennaio 2010 il Dipartimento Territorio della Regione Lazio ha comunicato il “Parere Unico Regionale”, favorevole con prescrizioni e osservazioni, pur evidenziando che il Comitato Regionale per i Lavori Pubblici del Lazio, organo di consulenza tecnico-amministrativo in materia di lavori pubblici di competenza o di interesse regionale, aveva espresso il 21 dicembre 2009 parere non favorevole “a causa della mancanza di idonea copertura finanziaria regionale” e per altre motivazioni di natura economico-amministrativa.

Il progetto definitivo è attualmente nella fase finale dell’istruttoria del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per la successiva approvazione da parte del CIPE.

Tra conferme e smentite, quella che doveva essere un’opera pronta per il 2011, appare in realtà sempre più lontana. Tempi di approvazione, stime di costi (non rispettati), faranno il resto. I cittadini? Sempre in attesa.

De Sisti interviene ai nostri microfoni


ROMA – Questa mattina, nel corso della manifestazione organizzata dal Mecs (Movimento per l’etica e la cultura dello sport), Giancarlo “Picchio” De Sisti , vice-campione del mondo nel ’70 ed ex attaccante della Roma, è intervenuto ai microni di RomaCaffè, trasmissione radiofonica in onda su Radio PowerStation. L’ex attaccante ha parlato di Roma, di Nazionale e di Fiorentina.

Giancarlo, quello moderno è un calcio totalmente diverso , dal tuo?

“Sono cambiate molte cose, dal campo di gioco, dalle dinamiche dei sistemi di gioco, degli allenamenti, di chi c’è dietro le scrivanie. Tutto è ora estremamente commercializzato, si è perso il rapporto tifoso-giocatore, giocatore-giornalista. Confido in un cambiamento, e la speranza me la danno i tanti ragazzi giunti oggi a questo evento”.

Per quanto riguarda il campionato, la Roma sembra dover fare da terzo incomodo in questa lotta a due per il tricolore. Da ex giallorosso come vede la Roma, e cosa pensa dell’operato di Ranieri?

“La Roma sta facendo un bellissimo campionato, al di là di qualsiasi più rosea previsione. Lo stesso vale per Ranieri, che è subentrato in corsa, da subito sottostimato, pochi credevano in lui. E’ una persona semplice, diretta, schietta, e sta dando uno smacco a chi non ha creduto in lui. Va detto che più che pensare ad un’ascesa imponente di Roma e Milan, è l’Inter che ha perso punti per strada.”

Nessuna speranza per la Roma?

“Non è proprio così. Io noto che qui in città si confida molto nello scontro diretto, il 27 Marzo, come se si fosse già vinta. Spero che questa sicurezza non regni anche all’interno della squadra. In ogni caso quella dei giallorossi è una splendida stagione”

Lei ha vinto anche uno scudetto con la Fiorentina. Come vede oggi la sua ex squadra?

“La Fiorentina sta pagando un dazio grosso. Non aveva l’organico per affrontare campionato e coppe. Soprattutto quest’anno non è mai riuscita ad usufruire del miglior Mutu, prima per problemi fisici, poi per quelli che tutti conosciamo. Per fortuna può far leva su giovani interessantissimi, su tutti i Jovetic.

Dove potrebbe piazzarsi?

“Sicuramente ora si aprono scenari diversi in confronto a quelli previsti all’inizio. Sarà durissima ottenere un posto in Champion’s League, dovrà sicuramente lottare e sudare per un posto in Europa League.

Capitolo Nazionale: come vede la spedizione azzurra?

“Io mi auguro che sia una spedizione positiva. Non tutte le ciambelle riescono con il buco: molti in Italia non credono in questa squadra, però nulla è impossibile. Se arriviamo sul podio è già un risultato da rispettare.

Un’ultima domanda: Totti si o no in maglia azzurra?

“Se Totti non migliora fisicamente mi tocca dire di no. Ha un notevole ascendente su compagni ed avversari, se sta meglio lo porterei”.

Gaetano D'Agostino a RomaCaffè


Questa mattina ai microfoni di RomaCaffè, programma radiofonico in onda su Radio PowerStation dalle 8 alle 10, è intervenuto Gaetano D’Agostino, centrocampista dell’Udinese ed ex giocatore della Roma. Queste le sue parole:

Come procede il recupero dall’infortunio?

Sto recuperando, in un mese e mezzo dovrei tornare a giocare. Non so ancora se sarò disponibile per il finale di stagione o direttamente per la preparazione estiva.

Quest’anno 20 presenze ed un solo gol, una stagione un po’ diversa da quella passata in cui segnasti ben 11 reti.

Si, è una stagione un po’ travagliata, dovuta a fattori fisici e psicologici. Proprio nel momento in cui stavo riprendendo alla grande mi sono fatto male nella partita contro il Napoli. E’ un’annata negativa ma è una cosa normale nella carriera di un calciatore.

L’anno scorso avevi anche conquistato un posto in Nazionale. Attualmente speri in un posto nella spedizione azzurra diretta in Sudafrica?

La speranza è l’ultima a morire, però più passa il tempo e più è dura. Dipende da quando recupererò totalmente la condizione fisica e da quante partite riuscirò a giocare. Al Mondiale vanno i giocatori che stanno bene, ed io in questo momento non sto bene.

Sei passato dal ruolo di trequartista a quello di playmaker; un ruolo interpretato da pochi giocatori in Italia. Un giocatore di questo tipo farebbe molto comodo anche in Nazionale.

Penso che l’intenzione del Mister Lippi era quella. Un’ossatura composta da Pirlo e Daniele (De Rossi ndr), che può coprire tutti i ruoli del centrocampo, e qualche ricambio anche per le altre posizioni. Il mio obbiettivo era ed è indossare la maglia azzurra, poi giocare o andare in tribuna non è un problema, l’importante è far parte di quel gruppo fantastico. Ripeto, la speranza è l’ultima a morire.

Per chi tiferai in questa parte finale di campionato?

Sono stato 12 anni a Roma…nella lotta al vertice non posso tifare né per l’Inter né per il Milan. Sabato ovviamente è un altro discorso, è una partita importante e tiferò Udinese. Per il finale di campionato spero che la Roma riesca nella rimonta, con tutti i giocatori che ci giocano e per come si è rialzata dopo un momento difficile se lo merita.

Nella scorsa stagione sei andato a segno anche contro la Lazio, hai provato un’emozione particolare?

Di per sé segnare all’Olimpico è già una grande emozione, poi contro la Lazio… Segnare tanti gol (11 ndr) per chi gioca nel mio ruolo è difficile, di conseguenza ogni rete segnata è una grandissima emozione. Da un certo punto di vista è anche controproducente perché poi la gente si aspetta che un mediano o un centrocampista basso continui sempre su quei ritmi.

Qual è il ricordo più bello che hai di Roma e della Roma?

Sicuramente il Circo Massimo l’anno dello Scudetto. (2001 ndr) Una grande emozione fu quando entrai nel secondo tempo al derby e segnò Totti su rigore. Esultò impugnando la telecamera e anche negli spogliatoi a fine gara continuammo a ridere e scherzare.

Come è stato giocare con un campione come Francesco Totti?

Penso sia il massimo. Ancora oggi viene votato come migliore giocatore d’Italia. Quando stavo alla Roma sono spesso stato indicato come sue vice anche se con con caratteristiche ovviamente diverse, e questo è sempre stato un onore per me.

Secondo te Lippi deve portare Totti ai Mondiali, se sta bene fisicamente?

Se sta bene lo potrebbe portare, anche se, conoscendolo un po’ e dalle dichiarazioni che ha fatto, penso sia lui a non volere tornare. Un po’ per rispetto nei confronti del gruppo che ha giocato in questi due anni di qualificazioni e un po’ anche per orgoglio. Se sta bene però perché non andare..

Capello ha influito molto sulla tua permanenza a Roma?

Tante delle partite che ho giocato in maglia giallorosa le ho giocate con Capello. Ha Roma si ricorda per lo scudetto e per essere passato alla Juve senza, magari, avvisare. Secondo me è l’allenatore più forte del mondo.

In futuro ci torneresti a Roma, alla Roma ovviamente?

Io non escludo nulla e non pongo limiti, ma penso che la Roma a centrocampo sta già bene così.

Nella passata stagione sei stato accostato a molte squadre, a fine stagione rimarrai ad Udine? Ti vedi in una grande squadra?

Vedremo. In questo momento sto all’Udinese, e anche se attualmente non posso aiutare i miei compagni sul campo il nostro obbiettivo è salvarci. Ho un contratto con l’Udinese, a fine anno tireremo le somme e riparleremo del progetto.

ROMACAFFE.NET

mercoledì 17 marzo 2010

Azionariato popolare: Campanile a RomaCaffè

Questa mattina, ai microfoni di Roma Caffè, trasmissione in onda tutti i giorni da lunedì a venerdì dalle 8:00 alle 10:00 sulle frequenze di RadioPowerStation, è intervenuto Walter Campanile ispiratore e promotore dell’azionariato popolare in casa giallorossa. Queste le dichiarazioni rilasciate durante il suo intervento.

Azionariato popolare, se ne parla da tempo ma a livello di tempistiche previste cosa possiamo dire?

Possiamo dire che tutte o quasi le maggiori e non società europee stanno cambiando rotta puntando con decisione verso l’azionariato popolare. Le tempistiche previste sono più che reali e dovremmo essere operativi nel giro di un mese e mezzo in seguito alla riunione del 21 Aprile da parte della Consulta.

Quali sono le società che già adottano questo metodo?

Oltre alle già rinomate Barcellona e Real Madrid sempre in Spagna ci sono Osasuna e Atletic Bilbao. Senza contare che anche l’altra squadra di Madrid, vale a dire l’Atletico si sta muovendo verso questo senso.

Il caso più eclatante però sembra quella della squadra tedesca dell’Amburgo?

Esattamente. Dagli ultimi dati che ho riscontrato riguardanti la classifica delle società più ricche al mondo. Dove la Roma si trova posizionata al 12esimo posto appannaggio proprio della compagine tedesca posta un gradino più in alto, il loro metodo deve fungere da esempio per tutti noi ed iniziare a farci riflettere seriamente su questa opportunità.

Cosa vuol dire, si spieghi meglio?

Voglio dire che l’idea da parte dell’Amburgo di un azionariato popolare è datata 1993 con la nascita di quel soggetto giuridico composto da circa 55.000 iscritti e formato da una società di tifosi esterna al club. E a fine anni novanta quando in Germania è entrata in vigore la famosa legge 50% + 1, il Trust dell’Amburgo già attivo come detto dal 1993, ha avviato il processo di cambio di mentalità. La tifoseria ha contribuito con razionalità e amore al progresso del club ed oggi l’Amburgo può vantare delle basi solide per il futuro, proprio quello che oggi cerchiamo di far comprendere a tutti i nostri amici giallorossi.
55.000 iscritti sono un numero elevato di tifosi?
Non voglio fare il megalomane ma per la Roma potrebbero essere molti e molti di più. Se pensiamo che il Barcellona conta più di 175.000 iscritti, perché la Roma deve essere da meno visto l’amore sproposito dei suoi sostenitori. Magari non subito ma nel giro di un paio d’anni auspico le stesse cifre anche per la “nostra” società.

A proposito della società. Quali sono i rapporto con l’attuale dirigenza?

I rapporti restano buoni anche se i contatti sono stati veramente pochi. Unica cosa vorrei ricordare l’intervento di Montali di un paio di mesi fa che strizzava l’occhio proprio alla nostra iniziativa. Tenendola da conto come una buona proposta per amplificare le nostre doti ma soprattutto quelle della nostra squadra del cuore.

A livello legale esiste qualche impedimento specifico per la realizzazione del progetto?

Devo dire che l’aspetto giuridico legale è l’ultimo dei nostri problemi. Nell’ultima presentazione che abbiamo fatto a Bruxelles (sede del parlamento europeo ndr), ci sono state date garanzie sul nostro operato. Quindi non abbiamo avuto nessun tipo di vincolo in questi ambiti.
Prossimo appuntamento allora per parlare di azionariato popolare il prossimo 21 aprile?
Si come avevo già detto prossimo appuntamento il 21 Aprile per la riunione della costituente. Sperando che il natale di Roma coincida anche con il natale dell’azionariato popolare, soprattutto nella mente e nelle prospettive del popolo giallorosso. E vorrei aggiungere che stiamo ricevendo una serie notevole di domande da altre società italiane di calcio e non visto che, l’azionariato popolare è un modello che può essere applicato al calcio come a tutti gli altri sport. Ed è per questo che stiamo cercando di creare una organizzazione, chiamata Supporter Direct, proprio per aiutare e tutelare tutte quelle amministrazioni che vogliono guardare al futuro. Investendo sull’azionariato popolare.

Azionariato Popolare: Campanile a RomaCaffè


Questa mattina, ai microfoni di RomaCaffè, trasmissione in onda tutti i giorni da lunedì a venerdì dalle 8:00 alle 10:00 sulle frequenze di RadioPowerStation, è intervenuto Walter Campanile ispiratore e promotore dell’azionariato popolare in casa giallorossa. Queste le dichiarazioni rilasciate durante il suo intervento.

Azionariato popolare, se ne parla da tempo ma a livello di tempistiche previste cosa possiamo dire?
Possiamo dire che tutte o quasi le maggiori e non società europee stanno cambiando rotta puntando con decisione verso l’azionariato popolare. Le tempistiche previste sono più che reali, una speranza di vederlo in atto nel giro di un paio d’anni.
Quali sono le società che già adottano questo metodo?
Oltre alle già rinomate Barcellona e Real Madrid sempre in Spagna ci sono Osasuna e Atletic Bilbao. Senza contare che anche l’altra squadra di Madrid, vale a dire l’Atletico si sta muovendo verso questo senso.
Il caso più eclatante però sembra quella della squadra tedesca dell’Amburgo?
Esattamente. Dagli ultimi dati che ho riscontrato riguardanti la classifica delle società più ricche al mondo. Dove la Roma si trova posizionata al 12esimo posto appannaggio proprio della compagine tedesca posta un gradino più in alto, il loro metodo deve fungere da esempio per tutti noi ed iniziare a farci riflettere seriamente su questa opportunità.
Cosa vuol dire, si spieghi meglio?
Voglio dire che l’idea da parte dell’Amburgo di un azionariato popolare è datata 1993 con la nascita di quel soggetto giuridico composto da circa 55.000 iscritti e formato da una società di tifosi esterna al club. E a fine anni novanta quando in Germania è entrata in vigore la famosa legge 50% + 1, il Trust dell’Amburgo già attivo come detto dal 1993, ha avviato il processo di cambio di mentalità. La tifoseria ha contribuito con razionalità e amore al progresso del club ed oggi l’Amburgo può vantare delle basi solide per il futuro, proprio quello che oggi cerchiamo di far comprendere a tutti i nostri amici giallorossi.
55.000 iscritti sono un numero elevato di tifosi?
Non voglio fare il megalomane ma per la Roma potrebbero essere molti e molti di più. Se pensiamo che il Barcellona conta più di 175.000 iscritti, perché la Roma deve essere da meno visto l’amore sproposito dei suoi sostenitori. Magari non subito ma nel giro di un paio d’anni auspico le stesse cifre anche per la “nostra” società.
A proposito della società. Quali sono i rapporto con l’attuale dirigenza?
I rapporti restano buoni anche se i contatti sono stati veramente pochi. Unica cosa vorrei ricordare l’intervento di Montali di un paio di mesi fa che strizzava l’occhio proprio alla nostra iniziativa. Tenendola da conto come una buona proposta per amplificare le nostre doti ma soprattutto quelle della nostra squadra del cuore.
A livello legale esiste qualche impedimento specifico per la realizzazione del progetto?
Devo dire che l’aspetto giuridico legale è l’ultimo dei nostri problemi. Nell’ultima presentazione che abbiamo fatto a Bruxelles (sede del parlamento europeo ndr), ci sono state date garanzie sul nostro operato. Quindi non abbiamo avuto nessun tipo di vincolo in questi ambiti.
Prossimo appuntamento per parlare di azionariato popolare?
Il 21 Aprile per la riunione della costituente. Sperando che il natale di Roma coincida anche con il natale dell’azionariato popolare, soprattutto nella mente e nelle prospettive del popolo giallorosso. E vorrei aggiungere che stiamo ricevendo una serie notevole di domande da altre società italiane di calcio e non visto che, l’azionariato popolare è un modello che può essere applicato al calcio come a tutti gli altri sport. Ed è per questo che stiamo cercando di creare una società di consulting, chiamata Supporter Direct, proprio per aiutare e tutelare tutte quelle amministrazioni che vogliono guardare al futuro. Investendo sull’azionariato popolare.