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martedì 5 aprile 2011

SHALKE 05: UMILIAZIONE INTER




di Jacopo Fontanelli



Doveva essere una partita facile. Lo si prevedeva fin dal sorteggio: i detentori della coppa, gli uomini del triplete, contro una squadra che naviga nella medio bassa classifica di un campionato pronto a superarci come quello tedesco.

La conferma dopo nemmeno un minuto: passano trenta secondi e Stankovic tira fuori dal cilindro un gol da cineteca colpendo a freddo i tedeschi con un gol da 50 metri. Tutto facile, finirà in goleada. E invece no. La Shalke gioca bene, è la partita che vale una stagione per i ragazzi di Rangnick, di quelle partite che forse non giocherai più nella vita. La reazione è immediata e dopo dieci minuti sono già due i tiri verso la porta di Julio Cesar. Al minuto '17 Matip pareggia i conti su un calcio d'angolo confuso che la difesa neroazzurra non riesce a gestire.

Poco dopo la squadra di casa si salva grazie ad un miracolo del suo numero uno su un contropiede concluso perfettamente da Jurado. Pericolo scampato e 2-1 che arriva immediatamente dopo grazie al solito Milito che sembra aver ritrovato in Europa quella vena realizzativa che quest'anno aveva perso in campionato. Quando l'Inter sembra in pieno controllo del match, un buco clamoroso di Chivu ( e non sarà l'unico) permette ad Edu di pareggiare i conti. Si va all'intervallo sul punteggio di 2-2.

Poco prima del fischio d'inizio Eto'o si prende la squadra sulle spalle chiamandola a rapporto e cercando di caricarla: il discorso sembra dare i suoi frutti. In due minuti prima Milito solo davanti a Neuer, e poi lo stesso Eto'o hanno la palla del 3-2. Niente da fare, palla fuori nel primo caso e miracolo del portiere nel secondo. Qui l'Inter si scioglie. Prende gol del sempiterno Raul, record di gol per lui in Europa (sono 71, ha superato Inzaghi) e dopo due minuti Ranocchia devia nella propria porta un cross sul quale Julio Cesar sembrava poter arrivare.

Al '18 della ripresa la partita finisce. Chivu rimedia la seconda espulsione in due partite in quello che da tre anni dichiara essere il suo ruolo preferito, centrale e non terzino. Se avesse giocato sempre in quella posizione forse si sarebbe scritta una storia completamente diversa. Per fortuna prima Mancini, poi Mourinho e per finire Leonardo lo vedono più affidabile sulla fascia. E' solo il camerunese a cercare di scuotere e spronare i suoi con qualche serpentina che però non rimette in partita né la squadra né il suo pubblico che comincia ad abbandonare lo stadio.

C'è tempo al '75 per il gol del 2-5 ancora di Edu, e per un palo di Jurado. L'inter esce tra gli applausi e i cori di un pubblico che a prescindere dalle ultime due partite si è dimostrato orgoglioso e grato a questi campioni capaci di vincere quasi tutto quello che c'era da vincere.