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domenica 31 ottobre 2010

I voti di RomaCaffè dell’incontro Roma – Lecce 2 - 0

Finalmente una vittoria. Dopo un primo tempo grigio, nella ripresa la squadra giallorossa ritrova il giusto piglio, realizzando due reti, ma ancor di più colpendo tre traverse nei 90 minuti. Vucinic e Burdisso sugli scudi, Fabio Simplicio regala geometrie a metà campo, Julio Sergio e De Rossi rientri positivi.
Nota negativa: l’arbitraggio di basso livello di Gervasoni che, sull’azione del secondo gol di Vucinic, si erge a protagonista, espellendo Francesco Totti, senza ragione alcuna.



Julio Sergio 6,5: è il titolare del ruolo e si vede. Chiamato in causa un paio di volte risponde presente con autorevolezza, dando la giusta fiducia anche al reparto difensivo. Bentornato Julio

Cassetti 5,5: Appare in difficoltà contro il veloce Di Michele, probabilmente a causa del problema alla caviglia che porta dietro. All’intervallo viene giustamente sostituito per essere preservato in vista della settimana di fuoco.

Cicinho 6: con le settimane è riuscito a ritagliarsi un piccolo ruolo nella rosa, collezionando già un buon numero di presenze. La scelta di Ranieri di bloccare i terzini non lo aiuta, però nel complesso non demerita.

Juan 5,5: un po’ più svagato del solito, regala ai salentini una palla che il prode Burdisso salva sulla linea. Soffre più del dovuto nei 980 minuti, ma insomma, è umano anche lui.

Burdisso 7,5: potrebbe essere il protagonista di Rambo, oppure di uno di quei film di guerra. Corre, si sbraccia, lotta su ogni pallone, alimentando quella grinta sportiva di cui i giallorossi hanno tanto bisogno. Un gol importantissimo, un salvataggio sulla linea ancora di più importante: essenziale.

Riise 6,5: anche lui spinge meno del solito, probabilmente su espressa richiesta del mister. Nonostante tutto riesce ad essere utile anche così, componendo con Mirko Vucinic un binario da cui nasce almeno l’80% delle azioni offensive. Pennella il cross per la testa di Burdisso.

Brighi 5,5: continua a non essere ne carne ne pesce, considerando che dietro di lui in panchina vive settimanalmente un giovinotto brasiliano acquistato la scorsa estate. La Roma avrebbe bisogno del fratello, quello bravo, che giocava qualche anno fa con la Roma di Spalletti.

Simplicio 6,5: non fa nulla di eccezionale, però mostra dalle prime palle giocate, che comunque a pallone ci sa giocare. Sarà una casualità però la Roma gioca il miglior calcio dal momento del suo ingresso, cominciando a dare geometrie ad un centrocampo più muscolare che tecnico. E ora come si fa a toglierlo?

Perrotta 5,5: Ranieri sa che non è un esterno, i tifosi sanno che non è un esterno, Perrotta sa di non essere un esterno, eppure è sempre là. Uno dei giocatori più duttili e disponibili, però se non è un laterale di centrocampo, sarebbe cosa buona e giusta non proporlo più.

De Rossi 6: rientro fondamentale. Con un centrocampo che perde continuamente i pezzi, almeno lui ritorna a giocare, dando buoni segnali di recupero. Tenta più volte il lancio per la velocità di Vucinic, mettendo in pericolo più volte le difesa salentina. Con Simplicio è probabilmente più coppia, lasciando al brasiliano il compito della regia.

Vucinic 7: o lo ami o lo odi. Non c’è via di mezzo per il montenegrino. Spacca la difesa ogni volta che prende palla, arriva davanti la porta avversaria almeno 5 volte, saltando l’uomo più e più volte. Di contro ha che su almeno 4 palle gol ne mette dentro una sola, sbagliando, nel recupero della partita, la più facile in assoluto. A noi va bene anche così.

Totti 5,5: a Totti manca solo il gol. Conoscendolo un po’ siamo certi che lui soffre l’assenza di reti, ma a 34 anni mostra anche ai suoi detrattori di avere disponibilità da vendere. L’espulsione, assolutamente inventata, lo priverà della possibilità di giocare il derby.

Borriello 6,5: solo la traversa gli nega il gol. Una continuità di rendimento che neanche il più ottimista dei tifosi pensava potesse mostrare. Punto di riferimento imprescindibile, ancor di più la prossima settimana, con l’assenza di Totti.

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