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sabato 29 maggio 2010

Adriano: la Roma ha il suo imperatore

di Jacopo Fontanelli

Era il 117 dopo Cristo quando Adriano prese in mano le redini di Roma e ne divenne imperatore fino al 138. Undici anni di gloria. Alla Roma e ai suoi tifosi che, fra il 7 e il 12 giugno potranno abbracciare il secondo acquisto di questa campagna di mercato cominciata all'insegna delle operazioni a parametro zero con il brasiliano ex Palermo Fabio Simplicio, ne basteranno tre: come gli anni di contratto proposti da Pradè. Il centravanti brasiliano, che in Italia aveva già vestito i colori di Fiorentina, Parma e Inter, arriva portando con sé un bagaglio di speranze, interrogativi e promesse, e assicura di essere pronto a lasciare da parte i suoi vizi che ne hanno rallentato l'ascesa nell'elite del calcio mondiale.


Dopo la bruciante delusione per l'esclusione dai 23 che andranno in Sudafrica, Adriano è pronto a ripartire. E' carico, e vuole che sia la Roma a dargli la possibilità di vincere questa sfida, soprattutto con sé stesso. Non è una questione di soldi, avrebbe altrimenti accettato qualche offerta che si diceva gli fosse arriva dal Qatar; Adriano vuole tornare ad essere decisivo in Italia dove ha più volte ribadito di aver lasciato un pezzo di cuore. La possibilità di giocare con il giocatore italiano più forte del dopoguerra insieme a Baggio, è stato poi un incentivo maggiore di qualsiasi contratto milionario.


La Roma giallorossa si divide tra chi confida nella capacità di mister Ranieri di ri-educare e far tornare alla ribalta un giocatore che fatto vedere soprattutto all'inizio della sua carriera dei numeri da vero fuoriclasse, e chi invece ne teme il carattere e le bizze che l'hanno reso troppo spesso protagonista fuori dal campo. In attesa che i posteri pronuncino la loro ardua sentenza, non resta che augurarsi che la parentesi romana di Adriano riporti in alto un campione che correva il rischio di perdersi. Bentornato Imperatore!

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