CHIAMA IN DIRETTA ALLO 06 36 00 40 73 OPPURE INVIA UN SMS AL 338 88 444 10

sabato 7 agosto 2010

De Rossi: «Roma a vita!
Rinnoverò il contratto»

Intervista al centrocampista giallorosso: «Il presidente Rosel­la Sensi mi ha chiamato in tempi non sospetti, sono andato nel suo studio a parlare per un’ora, io e lei e nessun altro. Non è mai trapelato nulla. Il nostro rapporto, ma in generale quello tra me e la società, viene confer­mato ogni giorno con il lavoro sul campo. L'Inter è ancora la più forte ma non è detto che debba vincere sempre»

VALENCIA, 6 agosto - La barba è ricresciuta. La tiene lunga, la sistema, ormai fa parte del suo look. Daniele De Rossi è pronto a tornare nella postazione di comando della sua Roma. Comincia una nuova stagione, a ventisette anni non è più un giovane di belle speranze, ma un uomo e un calciatore che ha messo insieme una grande esperienza. De Rossi ha gli occhi algidi quando ispeziona il futuro, quando prova a capire quali saranno le prospettive della sua squadra. Lui un’idea se l’è fatta. Vuole cancellare con la Roma la macchia del Mondiale, un fallimento anche per lui. Vuole farlo con una grande vittoria, quella che ancora gli manca in maglia giallorossa. E questa Roma gli piace, al punto di tenere lontane tentazioni di fuga, le sirene dei più grandi club europei. Vuole restare per mantenere la promessa, una carriera sotto la stessa bandiera, come Totti, come pochi altri giocatori in questo calcio in crisi di valori. De Rossi rilancia la sfida all’Inter. Senza paura.

Daniele De Rossi, si ricomincia. Primo impegno stagionale in giallorosso. Una nuova avventura con la Roma, dopo la brutta esperien­za in Sudafrica.
« Mi sono riposato, di­vertito, sono stato bene con la mia bambina. Le vacanze sono sempre belle, le ho passate sere­namente. Sono stato for­tunato, ho avuto tanti giorni per recuperare e li ho divisi con gli amici e la famiglia. Staccare serve, per me un mese dovrebbe essere obbli­gatorio per tutti e biso­gnerebbe avere un pe­riodo più lungo anche a Natale. Riprendere il 6 gennaio è un massacro per noi calciatori, anche per i sudamericani che devono affrontare viag­gi lunghi per tornare a casa » .

L’Inter è ancora la squadra da battere?
« L’Inter è ancora più forte degli altri, ma non è detto che la squadra più forte debba vincere sempre. Sulla carta han­no qualcosa in più, ma bisogna vedere come si integreranno i nuovi, il nuovo allenatore. Dietro ci siamo noi e anche al­tre squadre che sono cresciute. Non credo che la Juventus ripeta la stagione negativa dello scorso anno e tra le al­tre bisogna tenere d’oc­chio il Genoa, che ha ac­quistato ottimi giocato­ri, da Toni a Veloso, fino all’ultimo arrivato Ra­finha. Anche la Fioren­tina cercherà di fare meglio della passata stagione » .

Capitolo contratto. Per la Roma De Rossi è sempre stato incedibile e si è già cominciato a parlare di prolunga­mento. A che punto sia­mo?
« Non abbiamo mai af­frontato pubblicamente l’argomento, né io, né la società. A me non piace parlare di questo tema sui giornali o in televi­sione. Secondo me il rin­novo del contratto non è un problema, visto che il mio presidente, che me lo deve fare, finora ha rifiutato qualsiasi of­ferta per lasciarmi par­tire. Quando scadrà lo rinnoveremo, mi sem­bra nella logica delle co­se. Il presidente Rosel­la Sensi mi ha chiamato in tempi non sospetti, quando ancora nessuno parlava del prolunga­mento. Era verso la fine dello scorso campiona­to, mancavano poche partite, eravamo in cor­sa per lo scudetto. Mi ha telefonato, ci siamo dati un appuntamento, sono andato nel suo studio a parlare per un’ora, io e lei e nessun altro. Non è mai trapelato nulla. Il nostro rapporto, ma in generale quello tra me e la Roma, viene confer­mato ogni giorno con il lavoro sul campo, con la testimonianza di una stima reciproca, visto che la società ha sempre rifiutato ogni offerta per il sottoscritto ».

Benitez al posto di Mourinho, che ha la­sciato l’Italia accompa­gnato da qualche giudi­zio velenoso. Cosa cam­bia nell’Inter?
« Non ho seguito molto il Liverpool, non sono uno che vede molto cal­cio in televisione. Beni­tez è un allenatore che ha ottenuto successi im­portantissimi. Mourinho come immagine, potere, carisma, è il più forte di tutti. Ha lasciato la sua impronta ovunque, ha ottenuto successi ovun­que è andato. E anche a Madrid riuscirà a vince­re, ne sono sicuro. E’ an­dato via un grande per­sonaggio, che erronea­mente viene fatto passa­re come un personaggio mediatico e basta, in particolare da alcuni suoi colleghi che, se gli dice bene, hanno vinto il dieci per cento di quello che ha vinto lui».

Guido D'Ubaldo

Nessun commento:

Posta un commento