CHIAMA IN DIRETTA ALLO 06 36 00 40 73 OPPURE INVIA UN SMS AL 338 88 444 10

domenica 29 maggio 2011

E' DELL'INTER L'ULTIMO TROFEO DELL'ANNO


di Jacopo Fontanelli

La stagione si conclude così come era iniziata: con l'Inter che solleva un trofeo. Era stato un 3-1 con la Roma ad agosto a consegnarle il primo trofeo della stagione, ed è stato un 3-1 sul Palermo a regalarle l'ultimo. La settima Coppa Italia porta la firma di un immenso Eto'o, come se questa fosse una novità; con la doppietta segnata ai rosanero il camerunese batte il suo record personale di 36 gol in una sola stagione, arrivando ad un passo da un mostro sacro come Angelillo.

E' la Coppa Italia che festeggia i 150 anni dell'unità d'Italia, ed è una finale che unisce tutta la penisola come non si vedeva da tempo. C'è il nord rappresentato dalla squadra di Leonardo; c'è il meraviglioso calore del sud espresso magnificamente dai 35mila tifosi palermitani; e c'è il centro a fare da arbitro fornendo lo stadio e lo spazio ideale per una partita vibrante e mai noiosa. Non ci sarà stato lo stesso numero di spettatori della finale di champions, ma lo spettacolo, in campo e sugli spalti, è stato lo stesso se non addirittura maggiore. Uno stadio colorato per larghi tratti di rosa, e delle coreografie splendide di entrambe le tifoserie hanno fatto da cornice ad una partita vibrante, ricca di emozioni e viva fino al triplice fischio dell'arbitro Morganti.

Il Palermo parte forte, con una grinta alternata a giocate di classe che riuscirà a mantenere costanti per quasi tutta la durata del match. Prima Hernandez e poi Pastore hanno sui piedi la palla del vantaggio; ma con le grandi squadre, quelle esperte, quelle abituate a vincere anche giocando male, se non segni prima o poi vieni punito. E' il minuto '26 quando Eto'o perfettamente imbeccato da Sneijder supera con un tocco freddo sul palo lontano l'incolpevole Sirigu. La reazione del Palermo è confusionaria ma veemente e porta al tiro ancora Pastore e poi Balzaretti, e Julio Cesar dovrà fare un miracolo su un goffo tentativo di autogol di Chivu. Si va all'intervallo con il risultato di 1-0.

Nel secondo tempo entra Miccoli (ultima per lui con i colori rosanero) per Acquah e la spinta offensiva dei ragazzi di Rossi si fa sempre più pericolosa. Ancora Julio Cesar è chiamato a sventare un colpo di testa angolatissimo dello stesso Miccoli e ad uscire sui piedi di un Hernandez ancora una volta lanciato deliziosamente a rete da Pastore. Quando il pareggio sembra nell'aria, con un contropiede improvviso ancora Eto'o raddoppia con un destro preciso e angolato. In due minuti tra l'85 e l'86, Munoz si rende protagonista della finale. Prima segna su angolo il 2-1 che potrebbe riaprire le speranze per i suoi compagni, e poi si fa espellere fermando Mariga lanciato a rete. Per la verità l'espulsione sembra essere molto dubbia, ma l'arbitro è irreversibile e lascia in 10 i rosanero proprio quando erano chiamati a dare il tutto per tutto. Al minuto '91 il gol di Milito serve solo per restituire il sorriso ad un giocatore che dopo aver deciso ogni competizione l'anno scorso, quest'anno è stato colpito da una maledizione che tra infortuni e gol sbagliati lo ha relegato a quarta scelta per l'attacco neroazzurro.

Si conclude così la stagione italiana, la stagione che ha visto il ritorno di Ibra in Italia, quella che ha visto un immenso Totti superare una leggenda come Baggio, quella che ha visto la triste retrocessione della Sampdoria, quella del sogno del Napoli, quella del miracolo Udinese, quella post mondiale, quella della ricostruzione e quella che ci ha fatto perdere ufficialmente il quarto posto utile per andare in Champions. E' stata comunque una stagione interessante e mai banale, avvincente e stimolante e speriamo che la prossima possa essere ancora migliore.

Nessun commento:

Posta un commento